LA BEFFA DEL RIMBORSO DELLE PENSIONI DEL 1° AGOSTO. ECCO A QUANTO AMMONTA LA TASSAZIONE
Raramente si sottolinea che gli importi accreditati saranno tangibilmente
tassati, tanto che la tassazione sugli arretrati rischia di mangiarsi il bonus
o, nella migliore delle ipotesi, la quinta parte dell’importo spettante.
Vediamo dunque le trattenute che subiranno i beneficiari della sentenza della
Consulta sulle perequazioni.
ARRETRATI: LE TASSE SUI RIMBORSI – Le somme erogate dall’Inps a
titolo di rimborso per il mancato adeguamento all’inflazione delle pensioni
superiori a tre volte fino al 2014, saranno sottoposte al regime di tassazione
separata (pari al 23%). Un sistema di tassazione più favorevole rispetto a
quello ordinario, poichè le imposte vengono calcolate sulla base dell’aliquota
media senza applicazione delle addizionali locali. Ma oltre quella soglia
temporale le cose cambiano.
ORDINARIA PER IL 2015 – Alle
somme maturate dal 2015 si applicherà infatti la tassazione ordinaria che
corrisponde mediamente ad un’aliquota del 27%. In termini numerici questo
significa che ogni 10 mila euro di bonus pensioni erogati, circa 2700
torneranno nelle casse dello Stato.
DIFFERENZE – La differenza di trattamento per quanto riguarda la
pressione fiscale si spiega con il fatto che le somme relative al 2015 non sono
da considerarsi propriamente come degli arretrati. Quando si legge quindi che
un pensionato che prende 1500 euro di pensione, lorde, riceverà ad agosto un
bonus sull’assegno di 796 euro, bisogna ricordare che, anche in questo caso, si
parla di importi al lordo delle trattenute fiscali. Con il calcolo del rimborso
pensione netto si rischia di perdere qualche decina di euro, a volte anche
centinaia.
I pensionati che attendono il bonus ad agosto farebbero bene quindi a tenere in
considerazione la tassazione applicata onde evitare spiacevoli sorprese.