Knock out game a Perugia: colpisce una donna a caso. Denunciato solo grazie alla querela, poi espulso
L’attacco improvviso
Una donna, un quartiere difficile, un’aggressione senza motivo. È accaduto a Fontivegge, dove un 27enne nigeriano irregolare ha colpito improvvisamente una passante.
Le telecamere di sorveglianza hanno ripreso tutto: un gesto gratuito e violento, che richiama da vicino il fenomeno ormai sempre più diffuso del knock out game, la “sfida” folle che trasforma l’aggressione in un passatempo.
Il nodo della querela
La donna ha riportato conseguenze non gravi e ha sporto querela, permettendo agli agenti di denunciare l’uomo per percosse e avviare la procedura di espulsione.
Ma la verità è scomoda: senza la querela, non sarebbe accaduto nulla.
Perché servono norme più severe
Oggi un’aggressione simile è considerata un reato “minore”, perseguibile solo su querela di parte. In altre parole, è la vittima a dover decidere se la giustizia si muove o meno. Una stortura che lascia nelle mani di chi subisce l’onere di innescare il meccanismo penale.
È evidente che servano norme più severe e magari prevedere il Knock Out Game come aggravante che renda il reato perseguibile d’ufficio.
Un gioco perverso che può uccidere
Liquidare questi episodi come “semplici percosse” è un insulto al buonsenso. Oggi la donna è viva e senza lesioni gravi, ma bastava un colpo più violento, una caduta, un attimo in più, e staremmo raccontando un femminicidio, un omicidio, una tragedia irreparabile. E se avesse avuto paura di denunciare non sarebbe accaduto nulla.
La sicurezza non può essere opzionale
La vicenda di Fontivegge è la cartina al tornasole di un sistema che arranca dietro alla violenza, invece di prevenirla.
Se lo Stato non riconosce la gravità del fenomeno e non lo inserisce tra i reati da perseguire con decisione, continueremo a camminare in città con la sensazione che la sicurezza sia un lusso, non un diritto.
E intanto, dietro l’angolo, qualcuno potrebbe essere già pronto a trasformare un altro cittadino ignaro nel bersaglio del suo “gioco”.
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