Italia-Algeria, asse strategico per la sicurezza: firmata la dichiarazione sulla Difesa tra Meloni e Tebboune
Un Patto Rinnovato per la Difesa: Italia e Algeria Guardano al Mediterraneo Allargato
Nel corso del Vertice Intergovernativo Italia-Algeria, svoltosi in un clima di forte intesa politica e strategica, è stata firmata una dichiarazione congiunta sulla cooperazione nel settore della Difesa, rinnovando un accordo già in essere dal 2003.
Alla presenza della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del Presidente della Repubblica Algerina Democratica e Popolare Abdelmadjid Tebboune, il documento è stato sottoscritto dal Ministro italiano della Difesa e dal Segretario Generale del Ministero della Difesa algerino, Mohamed Salah Benbicha.
“La cooperazione tra le Forze Armate italiane e algerine si sviluppa in una visione strategica comune, volta a rafforzare la sicurezza regionale e ad affrontare sfide condivise come il terrorismo e la criminalità transnazionale”, ha dichiarato il Ministro italiano.
Sicurezza Regionale e Mediterraneo Allargato: Un Baricentro Strategico
La regione del Mediterraneo allargato, da tempo considerata un crocevia geopolitico e militare, è oggi al centro di nuove tensioni e interessi globali. In questo contesto, la collaborazione bilaterale tra Italia e Algeria assume un significato cruciale, sia per la stabilità dell’area che per il contenimento di fenomeni destabilizzanti.
La lotta al terrorismo jihadista, ai traffici illeciti e alla criminalità organizzata su scala transnazionale rappresenta un terreno d’intesa naturale tra Roma e Algeri, che condividono anche importanti dossier energetici e migratori.
La cooperazione militare spazia dalla formazione congiunta al contrasto informativo e operativo delle minacce ibride.
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Dall’Accordo alla Proiezione Operativa: Cosa Cambia
L’accordo di cooperazione sottoscritto a Roma nel 2003, ora rilanciato, prevede lo scambio di esperienze, l’addestramento congiunto, la cooperazione tecnico-industriale e la pianificazione operativa su scenari comuni. Ma la firma della dichiarazione congiunta odierna segna una svolta politica, più che tecnica: è il segnale che l’Italia vuole consolidare la propria presenza nel Nord Africa non solo in chiave energetica, ma anche di sicurezza.
Si tratta di un’evoluzione della diplomazia della difesa, che segue la scia delle missioni bilaterali già avviate in Libia, Tunisia e Niger.
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