Italia al tavolo delle strategie per l’Ucraina: Portolano vola negli USA su disposizione di Crosetto

Su disposizione del ministro della Difesa Guido Crosetto, il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Luciano Portolano, parteciperà nelle prossime ore ai colloqui che si terranno negli Stati Uniti con i rappresentanti militari delle nazioni presenti al vertice internazionale di ieri.

Si tratta di un passaggio delicato, che inserisce l’Italia in un confronto di alto livello, volto a definire il futuro assetto di sicurezza dell’Europa e, in particolare, dell’Ucraina.

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Obiettivo: sicurezza e stabilità per Kiev

L’incontro sarà incentrato su un tema cruciale: la pianificazione di misure concrete per garantire all’Ucraina strumenti di sicurezza solidi e duraturi.
Un’agenda che guarda sia all’eventualità di un cessate il fuoco, sia all’ipotesi di un processo di pace strutturato, in un contesto internazionale in cui la stabilità appare ancora fragile e complessa.

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Crosetto: “Italia impegnata per la sicurezza europea”

Il ministro Crosetto ha sottolineato con fermezza il valore politico della presenza italiana:

“La partecipazione italiana a questo tavolo conferma la volontà del nostro Paese di contribuire, insieme agli alleati e ai partner internazionali, alla stabilità e alla sicurezza dell’Europa”.

Un messaggio chiaro: l’Italia non resta a guardare, ma rivendica un ruolo attivo nelle scelte strategiche che definiranno l’equilibrio del continente.

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Il peso della diplomazia militare

La presenza del generale Portolano a Washington rappresenta non solo una missione tecnica di pianificazione, ma anche un forte segnale politico.
Roma intende infatti consolidare il proprio ruolo nella rete di alleanze internazionali e ribadire la centralità della Nato e della cooperazione transatlantica nella gestione della crisi ucraina.

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Uno snodo per il futuro dell’Europa

L’appuntamento negli USA si profila come uno dei passaggi più significativi nel percorso verso una possibile pacificazione.
Per l’Italia, questa partecipazione è la conferma di una linea precisa: difendere i principi di sicurezza collettiva e contribuire a scrivere, con pragmatismo e responsabilità, le regole del futuro equilibrio europeo.