IRAN, POSSIBILE COOPERAZIONE MILITARE CON L’ITALIA
(di Franco Iacch) – L’Italia ha inviato una propria nave da guerra in Iran.
“La fregata Euro è da sabato scorso in Iran, nel porto di Bandar Abbas. Resterà fino a domani, poi rientrerà in Italia. La sosta dell’Euro conferma la mutua volontà di riprendere la cooperazione storicamente avuta tra le rispettive Difese interrotte da molti anni e si inquadra nel contesto più ampio della ripresa degli storici e ottimi rapporti tra le due Marine. Le ultime visite di unità navali della Marina militare che hanno fatto sosta a Bander Abbas sono state la fregata Euro nell’aprile del 1999 e la fregata Bersagliere nell’aprile del 2001”.
E’ questo il comunicato ufficiale dello Stato Maggiore della Difesa nell’annunciare la visita, a distanza di quindici anni, di una nave italiana nel porto di Bandar Abbas, comando navale del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica. Maggiori dettagli dall’agenzia di stampa Farsnews:
“La nave da guerra ancorata nel Golfo Persico è stato inviata con l’obiettivo di ampliare i legami politici, culturali e militari tra l’Italia e l’Iran. Durante la loro permanenza, i comandanti e gli ufficiali della nave da guerra italiana visiteranno le capacità navali del paese e dei centri di formazione e si incontreranno con un certo numero di funzionari iraniani nella provincia meridionale di Hormozgan. La Marina iraniana ed italiana potrebbero anche svolgere manovre militari nelle acque territoriali di Teheran. All’inizio del mese, una delegazione dell’esercito italiano ha visitato diverse unità delle forze armate, in linea con le interazioni militari tra Teheran ed i paesi amici. La delegazione composta da 5 militari italiani di alto rango ha visitato diversi settori delle forze armate iraniane in 5 giorni”.
Altri dettagli nell’agenzia semi-ufficiale del governo.
“Iran ed Italia hanno cercato di mantenere i loro rapporti di amicizia ad un livello elevato anche durante il periodo delle sanzioni. Adesso, dopo la fine dell’embargo contro Teheran, entrambi i paesi stanno cercando di espandere ulteriormente i legami”.
In un’altra nota, si confermano i legami con il governo italiano.
“Il presidente iraniano Hassan Rouhani ed il primo ministro italiano Matteo Renzi si sono incontrati a New York pochi giorni fa. Durante l’incontro le due parti hanno sottolineato la necessità di raddoppiare gli sforzi per ampliare le relazioni”.
I media della Repubblica Islamica riportano le dichiarazioni di Mauro Conciatori, ambasciatore italiano a Teheran. “Roma e Teheran hanno profonda conoscenza gli uni degli altri e sono stati in contatto per rafforzare i legami tra i due paesi. La presenza della nave da guerra italiana conferma lo sviluppo positivo nelle relazioni tra i due Paesi”.
Iran: siglati dodici contratti con l’Italia
Lo scorso luglio, Iran ed Italia hanno firmato quattro protocolli d’intesa per espandere ulteriormente la loro cooperazione reciproca in diversi settori, in particolare nel commercio e nel campo economico. In quel frangente, il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli guidò una delegazione di 50 italiani formata da 43 amministratori delegati, un direttore di una banca e rettori di due università italiane. Lo scorso aprile, i due paesi hanno firmato 12 contratti per aumentare la loro cooperazione nel commercio e nel settore economico. Gli accordi sono stati firmati alla presenza del Presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi e del Ministro iraniano dell’Industria, Miniera e del Commercio, Mohammadreza Nematzadeh. Cooperazione per energia elettrica, petrolio e gas. Rapporti nel campo siderurgico e per infrastrutture, urbanistica, architettura, telecomunicazioni, ferrovie, costruzione di aeroporti, trasporti, raffinazione e petrolchimica. Dalla revoca delle sanzioni, la delegazione italiana è la nona ad essersi recata a Teheran.
Iran: possibile cooperazione miliare con l’Italia
Gli iraniani, infine, confermano (nota del 24 settembre scorso), che possibili manovre militari congiunte tra i due paesi sono state discusse. L’Iran potrebbe decidere di investire nei cantieri navali italiani per costruire nuove unità per la propria Marina. Supposizioni al momento, ma Teheran ha la capacità economica per investire nell’industria militare italiana, magari per espandere la propria influenza nel Mediterraneo.