International Crisis Group, serve maggiore cooperazione per sconfiggere Boko Haram
E’ necessaria una maggiore cooperazione e condivisione dell’intelligence per sconfiggere con successo i terroristi di Boko Haram nella regione del lago Ciad. E’ quanto emerge da un rapporto dell’International Crisis Group (Icg), secondo cui la Task force congiunta multinazionale (Mnjtf, la coalizione regionale formata dagli eserciti di Camerun, Ciad, Niger e Nigeria, con il sostegno del Benin) finora non ha fatto registrare risultati significativi.
Nel suo rapporto l’Icg riconosce alcuni successi della Task force, tra cui le campagne militari condotte dal 2017 al 2019 che hanno respinto gli insorti, liberato civili e consentito la consegna degli aiuti, tuttavia si tratta di progressi per lo piu’ “di breve durata” a causa della “resilienza” degli insorti.
Criticando la riluttanza con cui ciascuno Stato e’ disposto a collaborare con gli altri, il think tank denuncia i “limiti strutturali” della task force e una “debole catena di comando”, entrambi fattori che destano preoccupazione. Il rapporto chiede quindi che i problemi di finanziamento vengano risolti con l’aiuto dei sindacati africani ed europei, che hanno contribuito a creare la task force congiunta. La Mnjtf, creata nel 2015 con la consapevolezza della necessita’ di un approccio congiunto alla minaccia rappresentata da Boko Haram, era stata indebolita a gennaio dal ritiro dei militari del Ciad (1.200 unita’), tuttavia di recente il ministro della Difesa di N’djamena, Mahamat Abbali Salah, ha annunciato il reimpiego dei suoi uomini dopo che nel marzo scorso un attacco ad una postazione dell’esercito in Ciad provoco’ la morte di oltre 100 militari.
Dall’inizio dell’insurrezione, nel 2009, Boko Haram – e piu’ di recente la sua fazione secessionista dello Stato islamico nella provincia dell’Africa occidentale (Iswap) – hanno ucciso migliaia di persone e provocato lo sfollamento di circa 2 milioni nel nord-est della Nigeria.