ILLEGITTIMO IL BLOCCO DEI CONTRATTI, MA NIENTE ARRETRATI
Colpo di scena. Il mancato rinnovo del contratto del pubblico impiego negli ultimi 6 anni è illegittimo secondo la Corte Costituzionale, da ieri riunita in camera di consiglio per decidere su questa delicatissima questione. Ma la sentenza non vale per il passato. Lo riferisce una fonte giudiziaria citata dall’agenzia Reuters, secondo la quale si attende per questo pomeriggio il comunicato ufficiale della Consulta.
Il ricorso contro il blocco dei contratti era stato presentato dal sindacato Confsal-Unsa e qualora accolto in pieno avrebbe comportato un esborso per lo Stato di almeno 35 miliardi per la vacanza tra il 2010 e il 2015, con un effetto strutturale di 13 miliardi annui a partire dal 2016, secondo una memoria presentata dall’Avvocatura dello Stato che difende il governo.
Il blocco del rinnovo dei contratti per i lavoratori del pubblico impiego è stato inserito da vari governi in decreti per il risanamento dei conti pubblici a partire dal 2009. E confermato poi per il 2014 dal Governo Monti. La sentenza, qualora venisse confermata in questi termini, da un lato salverebbe i conti pubblici evitando il ripetersi di un caso-pensioni, ma dall’altro a questo punto renderebbe obbligatorio per il governo riaprire la partita dei contratti che secondo gli ultimi dati interessa oltre 3 milioni e 300mila lavoratori.