IL MARESCIALLO E L’APPUNTATO: PASTICCINI, SPUMANTE E SPARI PER DIVERTIMENTO
Deve rispondere anche di reati militari, l’ex maresciallo Andrea Grammatico, ex vice comandante della stazione dei carabinieri di Vescovato coinvolto nell’operazione ‘Juliette’, il noto locale cremonese finito nell’occhio del ciclone per un giro di droga e di squillo. E’ quanto scrive Sara Pizzorni per Cremona Oggi.it. Grammatico, già a processo davanti al collegio per reati di concussione, arresti illegali e atti falsi, e per aver portato all’interno del locale la cocaina, il prossimo 12 maggio sarà davanti al gup Christian Colombo per rispondere dei reati militari contestati a lui e all’ex appuntato scelto dei carabinieri di Vescovato Massimo Varani, arrestato insieme al suo superiore per falso, calunnia e tentata concussione in concorso. Varani, processato con il rito abbreviato, è già stato condannato in udienza preliminare a tre anni e otto mesi di reclusione. Ora c’è anche l’accusa di aver commesso reati militari: “concorso in violata consegna”, con l’aggravante di essere militari rivestiti di un grado.
Secondo quanto riporta Cremona Oggi, in piena indagine ‘Juliette’, osservati e ascoltati, i due ex militari, il 17 marzo del 2015 avrebbero dovuto essere in servizio di perlustrazione del territorio dalle 18 a mezzanotte, mentre invece, secondo l’accusa, lo avrebbero solo fatto credere durante i controlli via radio della centrale operativa. In realtà, senza autorizzazione, si sarebbero portati fuori dalla loro giurisdizione, facendo salire sull’auto di servizio, Selene, una ballerina di Lap dance con la quale i due si sarebbero intrattenuti a lungo durante l’orario di servizio raggiungendo una zona isolata in aperta campagna cremonese a Gadesco, consumando pasticcini e bevendo spumante. In quella stessa occasione, l’ex vice comandante, “per divertimento”, avrebbe anche reso inservibile parte del suo armamento militare, esplodendo due cartucce calibro 9 parabellum in dotazione personale. Non solo: nel giugno del 2015, mese del suo arresto, l’ex maresciallo, durante una perquisizione nella sua abitazione di Vescovato, era stato trovato in possesso di oggetti di armamento militare, come 17 cartucce calibro 9 e 5 bossoli calibro 9 di proprietà dell’amministrazione militare, senza che fossero muniti del marchio. Per l’accusa, Grammatico li avrebbe cancellati o comunque non avrebbe dimostrato che “tali oggetti hanno legittimamente cessato di appartenere al servizio militare”.