Il carro armato Ariete, si rinnova: ecco le novitò
Dopo i nuovi venti di guerra che si sono alzati dal discorso di Vladimir Putin è arrivata dal governo la richiesta del parere parlamentare sull’ammodernamento di Ariete, il carro armato dell’esercito italiano. Nel testo si legge che il programma pluriennale in esame è relativo all’ammodernamento di 125 carri Ariete e nasce dalla necessità di dotare l’Esercito Italiano di una piattaforma idonea ad operare negli attuali e futuri scenari operativi, l’investimento è volto proprio ad aumentare la sicurezza dei militari che potrebbero essere coinvolti nelle operazioni future.
Il programma di ammodernamento di 125 carri Ariete, in dotazione all’Esercito italiano, è volto a incrementare la mobilità tattica e le condizioni di sicurezza degli equipaggi a bordo dei carri e a garantire l’impiego nei teatri operativi caratterizzati da un elevato livello di minaccia. I principali interventi interesseranno i comparti mobilità, ingaggio, sicurezza e interoperabilità.
L’Esercito Italiano intende potenziare e mantenere 125 carri armati Ariete al fine di:
- affrontare i problemi di obsolescenza del sistema d’arma e preservarne le capacità, in attesa dello sviluppo e della futura acquisizione di un nuovo Main Ground Combat System presumibilmente attraverso la cooperazione con altri paesi europei.
- Aggiornare e adattare le capacità operative del carro armato nelle aree di mobilità, impegno, sopravvivenza dell’equipaggio e sostenibilità, aumentando anche l’interoperabilità con altre unità.
- Procedere con gli aggiornamenti della piattaforma e delle attrezzature delle unità di supporto diretto e supporto generale. Oltre al supporto logistico, verranno aggiornati anche i programmi di formazione per adeguarli alle nuove capacità e profili di utilizzo che riguarderanno la formazione e la preparazione di tutte le componenti (equipaggi, operatori, personale di manutenzione, ecc.) coinvolte nel programma.
La notizia dell’avviamento formale del procedimento per l’Ariete carro armato arriva in un momento in cui l’escalation della Guerra in Ucraina rende quantomai necessario il miglioramento delle attrezzature militari, come testimoniato dal lungo conflitto ucraino dove una buona parte dei combattimenti sta avvenendo via terra.