Carabinieri

Iacovacci: ‘L’Arma schierata subito per il generale Mori, non per mio fratello ucciso in Congo’

In una recente intervista a Marco Birolini per l’Avvenire, Dario Iacovacci, fratello del carabiniere Vittorio Iacovacci ucciso in Congo nel 2021, ha sollevato interrogativi sull’indagine in corso.

«Mi chiedo perché l’Arma dei carabinieri non si sia costituita parte civile. Eh sì, perché in Congo è morto anche un carabiniere. Mio fratello Vittorio», ha dichiarato Iacovacci, anch’egli militare.

Il confronto con il caso Mori

Confrontando la situazione con un altro caso noto, ha affermato: «Quando il generale Mori è stato indagato, l’Arma non ha esitato a schierarsi dalla sua parte. Non è accaduto altrettanto con la mia famiglia. Non c’erano al processo ai due funzionari del Pam, e questo mi fa pensare che purtroppo in questa storia tutti abbiano qualche responsabilità».

Appello al Ministro della Difesa

Iacovacci ha poi rivolto un appello al ministro della Difesa: «Auspico che anche la Difesa si schieri in prima linea per chiarire la dinamica dell’agguato di Goma. Bisogna fare piena luce su una missione su cui erano già emerse in precedenza alcune criticità».

Rivelazioni sulla chiamata pre-agguato

Ha poi rivelato un dettaglio inedito riguardo una chiamata ricevuta dal fratello poco prima dell’agguato: «Non ricordo bene se era il giorno stesso o quello precedente, appena dopo il loro arrivo nel Nord del Congo. So che erano in un edificio, probabilmente del Pam, e si stavano preparando a partire con le jeep. Ebbene lui mi disse che la situazione non era chiara. Nell’aria c’era troppa agitazione».

Dubbi sui ‘personaggi’ presenti

Aggiungendo: «Mi disse anche che sul posto c’erano alcuni personaggi che non lo convincevano, non gli piacevano… Ma per ora non voglio dire di più. Lasciamo che le indagini proseguano. Certamente dentro di me ho tanti dubbi».

Il dolore personale e la richiesta di chiarezza

Iacovacci ha concluso l’intervista esprimendo il suo dolore: «Questo evento ha sconvolto la mia vita, quella della mia famiglia e della compagna di Vittorio: avrebbero dovuto sposarsi. Non posso accettare un sistema che usa l’immunità in questo modo, credo che lo strumento sia da rivedere. Continuo a chiedermi come sia possibile non risolvere questa situazione. Oppure non si agisce per convenienza?»

Infodifesa è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati (gratis).

Cosa aspetti?

Al costo di meno di un caffè al mese potrai leggere le nostre notizie senza gli spazi pubblicitari ed accedere a contenuti premium riservati agli abbonati – CLICCA QUI PER ABBONARTI

error: ll Contenuto è protetto