GLI INCURSORI E LA MARCIA DEI 40 KM: IL COMSUBIN SI PREPARA ALLA GUERRA
guerra stanotte corre, con dodici chili di piombo nello zaino e un
mitragliatore imbracciato, gli anfibi ai piedi, il cappello da jungla calcato
sugli occhi. Quaranta chilometri di marcia veloce fra Calice al Cornoviglio e
il Varignano, quartier generale del Comsubin, il comando subacquei e incursori
della Marina militare.
incrociano nel canale di Sicilia, piccole task-force che fanno parte
dell’armamento, come i cannoni e i siluri. Ma la situazione in Libia sta precipitando
e ne servono altri, per la prima volta fra qualche mese ci sarà un concorso
esterno per reclutare 65 aspiranti marines.
robinie e le volpi della Valdurasca, alle spalle della Spezia, per fronteggiare
un’emergenza che si annuncia senza fine.
un’iniziazione, chi non copre la distanza in otto ore torna a casa, la
collina che sale alla Foce spezza le gambe. «Al traguardo», spiegano gli
ufficiali superiori, «gli allievi non possono neppure riposare. Devono superare
esami psicofisici, dimostrare di essere in grado di affrontare un
combattimento».
Umanitaria, magari. Ma adesso che i tagliagole dell’Is sono proprio davanti a
casa, e a bordo dei barconi alla deriva nel canale di Sicilia si regolano gli
odi religiosi, è cambiato il comune senso del pudore.

 
			