G8 di Genova, agli arresti i poliziotti responsabili del massacro della Diaz
E’ stata una notte di San Silvestro amara quella di due poliziotti che – durante il G8 di Genova del 2001 – fecero irruzione all’interno della scuola Diaz e, dopo aver assistito al massacro decine di manifestanti inermi, introdussero nella struttura le false prove per giustificare le inaudite violenze.
La notte del 31 dicembre, infatti, sono finiti agli arresti Spartaco Mortola e Giovanni Luperi. Il primo, ex capo della Digos genovese poi divenuto questore vicario di Torino, deve scontare otto mesi di domiciliari nella propria abitazione. Luperi, dirigente dell’Ucigos (Ufficio centrale per le investigazioni generali e per le operazioni speciali) nelle giornate della guerriglia, quindi capo-analista dei servizi segreti e attualmente in pensione, deve scontare un anno residuo di una condanna a 4 di reclusione. Il 30 dicembre a finire nella rete della giustizia era stato Francesco Gratteri, ex capo dello Sco condannato definitivamente dalla Cassazione per i fatti del G8 di Genova. Il Tribunale non ha invece accolto la richiesta, avanzata dal legale di Gratteri, per l’affidamento in prova ai servizi sociali. Gratteri trascorrerà quindi l’anno di pena che gli rimane da scontare agli arresti domiciliari grazie alla legge “svuotacarceri” dell’ex Ministro dela Giustizia Severino, che consente di scontare presso il proprio domicilio un residuo di pena non superiore a un anno e mezzo. Gratteri era stato condannato in via definitiva a 4 anni di reclusione per falso e calunnia, ma tre anni di pena sono “scontati” grazie all’indulto.