Funerali di Aniello Scarpati, l’ultimo saluto al poliziotto caduto in servizio: Napoli si stringe nel dolore, il capo della Polizia abbraccia il figlio in lacrime
Il cordoglio delle Istituzioni e l’abbraccio di una città intera
Si è tenuto ieri mattina, nella Chiesa evangelica ADI di Napoli, il funerale solenne dell’assistente capo coordinatore della Polizia di Stato Aniello Scarpati, tragicamente scomparso nella notte del 1º novembre, durante il servizio in Volante a Torre del Greco (Napoli). Scarpati, capo pattuglia, ha perso la vita quando l’auto di servizio, impegnata in un normale turno di controllo del territorio, è stata travolta da un’auto che ha invaso la corsia opposta, causando l’impatto fatale. Gravemente ferito il collega Ciro Cozzolino, tuttora ricoverato all’ospedale “Del Mare” di Ponticelli.
A testimoniare la vicinanza dello Stato e il profondo dolore per la perdita di un servitore della legalità, erano presenti il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il capo della Polizia Vittorio Pisani, il prefetto di Napoli Michele Di Bari, il questore Maurizio Agricola, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, l’assessore alla Sicurezza del Comune di Napoli Antonio De Iesu e il cardinale Domenico Battaglia, arcivescovo di Napoli.
L’onore del Tricolore e il silenzio della città
Il feretro, avvolto nel Tricolore, è stato portato a spalla dai colleghi del commissariato di Torre del Greco, tra gli applausi e la commozione dei presenti. Un picchetto d’onore in armi ha reso gli onori al poliziotto caduto. L’arrivo della bara nella chiesa evangelica è stato accompagnato da un lungo applauso che ha spezzato il silenzio di Napoli, in segno di rispetto e gratitudine per un uomo che ha perso la vita servendo la comunità.
Durante la celebrazione, il capo della Polizia Vittorio Pisani ha abbracciato commosso il figlio di Scarpati, in lacrime, in un gesto che ha racchiuso tutto il dolore e la solidarietà di un’intera famiglia in divisa.
Le parole del Ministro Piantedosi: “Il suo sacrificio non sarà dimenticato”
Nel suo intervento, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha ricordato Aniello Scarpati come “un servitore dello Stato”, sottolineando che “la sua scomparsa è un monito e una testimonianza del fatto che giustizia e libertà hanno un costo, e che la libertà non si difende da sola”. Piantedosi ha poi aggiunto: “Il suo sacrificio non sarà dimenticato: lo Stato sarà presente, con concretezza e rispetto”.
Una cerimonia seguita in tutta Italia
La funzione religiosa è stata trasmessa in diretta sui canali YouTube e Facebook della Polizia di Stato, per permettere a tutti coloro che non potevano essere presenti di partecipare all’ultimo saluto a Scarpati.
Già da ieri pomeriggio e fino a questa mattina, centinaia di persone hanno reso omaggio al poliziotto presso la camera ardente allestita nel IV Reparto Mobile di Napoli. Tra loro, numerosi cittadini, colleghi, amici e rappresentanti delle istituzioni.
Il ricordo di un uomo e di un collega esemplare
“Aniello lascia a tutti noi un’eredità preziosa: quella di un uomo che ha scelto di servire e proteggere, anche a costo della vita.” Con queste parole, i colleghi del commissariato di Torre del Greco hanno voluto ricordarlo. Tantissimi i messaggi di affetto e vicinanza arrivati ai familiari, sia di persona che attraverso i canali social della Polizia di Stato, dove il volto sorridente di Aniello è diventato il simbolo di un sacrificio silenzioso ma immenso.
La visita al collega ferito: “Siamo con te, Ciro”
Al termine del rito funebre, il ministro Piantedosi e il capo della Polizia Pisani si sono recati all’ospedale “Del Mare” di Ponticelli, dove hanno fatto visita a Ciro Cozzolino, il giovane agente sopravvissuto all’incidente, e ai suoi familiari. A lui hanno espresso vicinanza e auguri di pronta guarigione, a nome di tutte le donne e gli uomini della Polizia di Stato.
Una città in lutto, un Paese grato
Napoli ha salutato Aniello Scarpati con il rispetto che si deve a chi ha dato la vita per difendere gli altri. Nel silenzio di una chiesa colma e nel pianto di un figlio, è risuonata la consapevolezza che dietro ogni divisa c’è un essere umano, e che la sicurezza di tutti passa dal coraggio di pochi.
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