Forze di polizia sul piede di guerra: “Vogliamo nuove Regole di ingaggio, mezzi e risorse”
Gli Stati Generali dei Sindacati e delle Rappresentanze dei Comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico, riunitisi in assemblea generale per confrontarsi prima del programmato incontro con il Presidente del Consiglio Prof. Giuseppe Conte, hanno manifestato la inderogabile necessità che al personale di detti Comparti sia prestata la necessaria attenzione da parte del Governo e del Parlamento e che nella legge di bilancio siano postate risorse finanziarie adeguate per valorizzare il quotidiano lavoro degli oltre 450 mila uomini e donne in uniforme.
Alla Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico sono delegate funzioni indispensabili che garantiscono la vita democratica del Paese e lo sviluppo civile ed economico; chi è chiamato a prestare il proprio servizio in favore della nostra società, deve essere posto nelle condizioni di poterlo fare con efficienza ed efficacia. Per questo le dotazioni e mezzi devono rispondere a requisiti di funzionalità e modernità che non possono sottostare alle rigide regole dei vincoli di bilancio.
Si ritengono altresì inderogabili nuovi adeguati strumenti normativi e procedurali e appropriate regole di ingaggio che tutelino gli operatori in maniera idonea alla mission istituzionale affidatagli, poiché essi non sono solo servitori, ma anche rappresentanti dello Stato. Oggi purtroppo non sempre è così!
Troppo spesso, ambienti del nostro Paese a cui garantiamo la sicurezza e la difesa ci avversano e, purtroppo, in alcune circostanze, anche inconsciamente, generano preoccupazioni e difficoltà agli operatori. Detto clima genera apprensione e inficia gli sforzi per garantire adeguati livelli di sicurezza sia per i cittadini che per gli operatori, considerate le gratuite strumentalizzazioni mediatiche che comportano ripercussioni sull’efficacia del servizio e sull’incolumità degli operatori.
Per tali motivi è necessaria un’azione legislativa finalizzata alla tutela di chi rappresenta lo Stato perché, in democrazia, quando lo Stato viene attaccato, nell’interesse della tutela e della sicurezza di tutti i cittadini, ha il dovere, prima ancora che il diritto, di difendersi.
La tutela degli operatori appartenenti ai comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico non può prescindere da una piena sindacalizzazione di tutti i diversi ambiti, al fine di consentire una rinnovata e moderna forma dirappresentanza, che non sia distonica tra i diversi comparti, assicurando così a tutti gli uomini in uniforme la possibilità di rappresentare le proprie istanze e tutelare i legittimi interessi di fronte a chi ha la responsabilità gestionale e politica.
È fondamentale, pertanto, comprendere quale sia l’attenzione che Governo e Parlamento vorranno dedicare ai comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico e quali strumenti normativi intendano attivare per ridare piena dignità professionale a tutti gli uomini e le donne in uniforme. Dalla Legge di Bilancio ci aspettiamo riscontri concreti rispetto agli impegni pubblici assunti dal Consiglio dei Ministri riguardo alle risorse necessarie per terminare l’iter legislativo del riordino delle carriere e delle funzioni. Si ritiene, altresì, prioritario per gli uomini e le donne in uniforme che un’attenta politica dei redditi non possa derogare al rinnovo contrattuale 2019/2021 oltre i necessari profili di specificità dello stesso, nel rispetto dei principi di equiordinazione tra i comparti e per la parità del trattamento retributivo e previdenziale dei Vigili del Fuoco, al fine di sviluppare un percorso che porti a recuperare i dieci anni di blocchi contrattuali e a valorizzare le indennità connesse all’atipicità dei servizi dei poliziotti, militari e vigili del fuoco che
operano sempre in emergenza e in teatri operativi complessi e imprevedibili.
I prossimi giorni saranno pertanto molto importanti per comprendere quale valore strategico il Governo riconosce alla Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico, considerato tra l’altro il riconoscimento e l’unanime consenso che proviene dall’intero Paese.
Diversamente, l’unica strada che i Sindacati e le Rappresentanze dei Comparti Sicurezza, Difesa, Soccorso Pubblico potranno percorrere, per tutelare i propri interessi professionali, la sicurezza dei cittadini e l’intera categoria, è quella del conflitto e della mobilitazione.