Forze armate e di polizia, ancora un buco nell’acqua per il contratto: pronti alla mobilitazione
Roma – Si è tenuto presso la Funzione Pubblica il quinto incontro per la definizione del contratto del personale delle Forze dell’Ordine e delle Forze Armate. I sindacati SIM Carabinieri, USIC, NSC, SIULCC, AMUS, ITA MIL, SINAM, SIAMO, ASPMI, Libera Rappresentanza, SAM, SIM Marina, USMIA Interforze e USMIA Carabinieri hanno espresso ancora una volta tutto il loro disappunto per la proposta avanzata dal Governo.
“Nonostante tutti i sindacati continuino a dichiarare che, a queste condizioni, il contratto non potrà essere firmato, il Governo insiste nella sua propaganda giornalistica, annunciando aumenti di circa 200 € al mese che, in realtà, non chiariscono completamente i fatti”, si legge nel comunicato congiunto diffuso al termine dell’incontro.
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Gli aumenti di cui si parla sarebbero infatti al lordo delle ritenute e, considerando l’inflazione accumulata negli ultimi anni, non rappresenterebbero un reale miglioramento delle condizioni economiche del personale. “Per fare un po’ di chiarezza, gli aumenti sinora paventati inglobano poi circa 30/35 euro lordi relativi alla parte accessoria, tra cui lo straordinario, non rivolto a tutti”, continua il comunicato.
Tale importo, al netto delle ritenute e della tassazione, rappresentano un aumento medio di circa 90 euro netti al mese con decorrenza da gennaio 2025, preso atto che per il 2024, dovendo detrarre l’anticipo una tantum ricevuto lo scorso anno, l’arretrato spettante non andrà oltre le 600 euro nette in busta paga
I sindacati denunciano inoltre la mancata volontà da parte del Governo di affrontare le questioni relative a specificità e previdenza. “Abbiamo quasi l’impressione che qualcuno pensi che la trattativa contrattuale possa essere ridotta alla sola percentuale di risorse da assicurare al trattamento fisso e accessorio e a qualche ritocchino, magari a costo zero, sulla parte normativa”, si legge ancora nel testo.
Per queste ragioni, i sindacati ribadiscono con fermezza la loro volontà di non firmare il rinnovo del contratto a queste condizioni e annunciano la mobilitazione. “Continueremo a rappresentare il nostro personale in ogni sede, con partecipazione e abnegazione, restando disponibili ad aprire le porte al dialogo e al confronto senza chiusure e remore, purché dall’altra parte si ricominci ad ascoltare la voce forte delle nostre migliaia di iscritti”, concludono i sindacati nel comunicato.
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