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LA MAMMA DEL PARÀ CADUTO IN AFGHANISTAN: “NON INCONTRERÒ MATTARELLA”

(di Annarita Lo Mastro) – Pur
ringraziando il Presidente Mattarella di questo pensiero verso
i caduti, ho deciso di non partecipare, il prossimo 4 novembre,
all’inaugurazione del monumento a tutti i caduti.

Molti
mi hanno chiesto il perché ed è giusto dare risposte a chi, fino ad oggi mi ha
affiancata, con affetto solidarietà e partecipazione pratica. Ho deciso (ma
questo, ripeto, è un mio pensiero che non esclude né giudica quello di altri),
di non partecipare a queste manifestazioni di “ricordo”. Ho udito ed
assistito a mancanze istituzionali che, per quel che mi riguarda, hanno offeso
la memoria di MIO FIGLIO.
Ho
udito sermoni. Ho udito i “mi dispiace”… ma di questi ne sono pieni
i cimiteri! Ho udito silenzi dove un nome aveva il diritto di essere nominato.
Ho “sentito” rumori di porte chiudersi sulla mia faccia. Mio figlio
non “ha” ricevuto ciò Gli spettava. Ho visto paragonare un morto ai
vivi. Ho stretto mani e mi sono sforzata di dare fiducia pur sapendo che non ne
avrei tratto alcun segno…. Mi sono sentita rimbalzare come una pallina da
ping pong….
Ho
aspettato risposte da mail mai ricevute così come da quelle AR. Ho letto falsi
cordogli dimenticati un attimo dopo. Ho visto costruire una tomba dove solo i
miei occhi assistevano a questo orrore. Ho visto porre onori che non chiamerei
onori. Ho sentito rumori di telefoni che chiudevano comunicazione…mi sono
tanto sentita umiliata! Non ho visto purtroppo morire mio figlio. Non ho potuto
salutarlo. Non ho potuto baciarlo….. ma questo pensiero che tutti i giorni
minuti mi accompagna non sfiora altre “menti”.
Dopo 4
anni mi sono chiesta perché ancora la mia presenza dopo queste risposte o
meglio non risposte. Forse mio figlio non approverebbe più…Lo sento
“suggerire” altre vie per poter combattere un sistema che mi ha
offesa o, meglio, lo ha offeso. Ho capito di aver perso la cosa più importante.
L’unica cosa vitale della vita: UN FIGLIO e le “parole” e la mancanza
di fatti hanno confermato quello che nessuno capirà e non può nemmeno cercare
di capire. Detto ciò un caro saluto a chi comprenderà e mi affiancherà con quei
soliti graditi gesti d’affetto. Io rompo le “righe”. Mi ritiro nei
miei “alloggi” e non dirò SISIGNORE!!!!!
Ho
visto indifferenza dove la verità non può parlare. Spero che questo mio
messaggio apra le porte di un accoglienza più sana a molti altri.

Anna
Rita, la madre di quel David espostosi più volte incurante
della sua incolumità pur di coprire fianco amico. Classificato secondo
“criteri” con Medaglia Argento al Valor Militare.

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