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IL PREFETTO GABRIELLI: “POSTI LETTO NELLE STRUTTURE MILITARI,IN CASO DI PERICOLO IMMINENTE DECIDERÒ IO SE EVACUARE UNA PIAZZA”

E’
tutto sommato “sereno” il prefetto di Roma Franco Gabrielli, a due
giorni dall’avvio del Giubileo perché “i compiti a casa sono stati
fatti” anche se la responsabilità è alta perché se è vero che “in
caso di situazioni di particolari pericolosità il comando passa nelle mani del ministro dell’Interno Alfano” è
altrettanto certo che davanti “alla necessità di evacuare un luogo o una
piazza per rischi immediati la decisione spetterebbe a me”.

Il
prefetto parla nello studio di Lucia Annunziata a “In 1/2 ora” e
spiega gli ultimi dettagli del piano sicurezza messo a punto per l’Anno Santo
che andrà avanti dall’8 gennaio al 20 novembre prossimo. “Sono sereno per
un verso, preoccupato per l’altro. Ma è una preoccupazione che ha un valore
etimologico nel senso che ce ne siamo occupati prima, abbiamo fatto
prevenzione, stilato piani, fatto esercitazione. Abbiamo messo in campo forze
di polizia e forze armate. Abbiamo fatto i compiti a casa, insomma, poi si sa
che la prova sarà sul campo”.
I militari operativi su Roma sono 2250,
altre mille gli agenti. Durante tutto il Giubileo il cielo di Roma sarà una no fly zone e sono scattati anche
i divieti al trasporto di petardi e fuochi di artificio e alle riprese cinematografiche
e televisive con armi di scena simili a quelle in dotazione alle forze dell’ordine. Martedì, poi, sarà
proibito anche trasportare benzina, metano e gpl. “Misure già
sperimentate, testate e praticate in altre occasioni” dice Gabrielli.

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Eppure
altri numeri raccontano la straordinarietà dell’evento, accentuata dopo i fatti
di Parigi, in un omento in cui c’è comunque “una minacciata globale,
indistinta e indiscriminata”. “Negli ospedali abbiamo riservato 300 post letto a situazioni di crisi e anche
le strutture militari, oltre quelle pubbliche, sono state allertate per gestire
una eventuale emergenza
” racconta il prefetto.
Lo
stesso livello di vigilanza andrà mantenuto non solo all’apertura della Porta
Santa ma per tutto l’anno, fino al 20 novembre. Nel lungo calendario ci sono
però date considerate più calde. “Abbiamo ipotizzato venti tipi di evento
come problematicità dal punto di vista di safety che vanno da meno da
manifestazioni con meno di 30mila persone a quelle con più di 300mila
perone – spiega ancora Gabrielli – Quello dell’8 dicembre, giorno dell’avvio
del Giubileo, nel nostro ranking è il numero 2. Quindi abbiamo ancora i livelli
3 e 4 che sono ancora più difficili. Sulla
sicurezza invece l’evento dell’8 è il top
“. 
“Non
sono in apnea – conclude Gabrielli – Io sono un funzionario dello Stato e so
quali sono i rischi. Noi non diamo garanzia del risultato ma dell’impegno
sì”.

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La minaccia terroristica non è però l’unica preoccupazione, anche se resta la
prima. Un capitolo lo meritano anche le infrastrutture e i trasporti sostiene
il prefetto. “Per il Giubileo ci sarà un blocco degli scioperi per bus,
metro, ferrovie e trasporto aereo dopo l’accordo tra il ministro Delrio e le
principali sigle sindacali” ricorda Gabrielli, che aggiunge: “Quello
che è accaduto venerdì scorso a Roma ci induce a pensare che ci sia anche un
problema di rappresentanza perché un sindacato con un’adesione del 2 per cento
è stato capace di bloccare la metro e fermare la città. La linea del
governo è quella di non far accadere più situazioni del genere”. E infatti
ieri il sottosegretario De Vincenti ha annunciato che Palazzo Chigi è pronto
alle precettazioni. Il calendario della moratorio sugli scioperi include 31
date clou ma l’Autorità di garanzia si è riservata il diritto di allungare la
lista e di includervi anche altri lavoratori di servizio essenziali come
netturbini, insegnanti, medici e infermieri.

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