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L’ESERCITO SOSPENDE LO SFRATTO DELL’EX MILITARE

Il caso
del settantenne Filippo Salvatore Sturniolo – l’ex sottufficiale che l’Esercito
vuole sfrattare dall’appartamento di via Donadoni in cui ha vissuto per 36 anni
con la moglie – è approdato ieri in Commissione difesa al Senato. Una
conseguenza dell’interessamento del senatore dem Carlo Pegorer che, proprio per
fare luce sulla vicenda, aveva presentato un’interrogazione al ministro
Pinotti. Al suo posto, in commissione, è intervenuto il sottosegretario
Gioacchiano Alfano.

«Il
sottosegretario – spiega Pegorer – ha illustrato con precisione i tratti
principali della vicenda di Sturniolo, mettendo in evidenza la volontà del
Ministero della difesa (volontà peraltro già emersa nello stesso intervento
svolto in precedenza dal ministro Roberta Pinotti), di risolvere la gravosa
questione nell’ambito delle disposizioni vigenti e di quelle che si dovessero necessariamente
richiedere».
In
attesa di trovare soluzioni definitive, è stato chiarito a Roma, l’Esercito non
procederà comunque allo sfratto dell’ex ex luogotenente dell’Esercito italiano,
specialista artificiere antisabotaggio. «Il sottosegretario – aggiunge il
senatore Pd – ha rilevato che, per espressa volontà del ministero, le procedure
di recupero dell’alloggio da parte del demanio della Difesa sono attualmente
sospese, poiché proprio il caso specifico dovrebbe trovare soluzione, dal
momento che sono state predisposte – e sono all’esame dello stesso governo –
specifiche modifiche al Codice dell’Ordinamento militare. Tali modifiche
potranno così consentire, a coloro che non hanno esercitato in tempo l’opzione
di acquisto o quella di usufrutto dell’alloggio, di rimanere comunque
nell’abitazione occupata fino alla conclusione del procedimento d’asta, potendo
anche quindi esercitare nuovamente il diritto di scelta al termine dello stesso
procedimento».
Qualche
concreto spiraglio per superare l’impasse, dunque, stavolta c’è. «Ho fatto in
ogni caso rilevare – conclude Pegorer -, la necessità che eventuali modifiche
normative possano essere
predisposte rapidamente, evidenziando peraltro che già le disposizioni vigenti
in materia sembrano consentire, con riferimento a questo caso specifico, di
poter far valere le prerogative dell’ex sottufficiale, tenuto conto in
particolare delle condizioni di disabilità della moglie».
[FONTE]

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