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SCANDALO NATO: LA NUOVA SEDE COSTERÀ 1,3 MILIARDI DI EURO, MENTRE GLI ESERCITI DELL’ALLEANZA SONO A “PEZZI”

(di Franco Iacch) – 1,3 miliardi di euro. Questo il costo
della nuova sede di Bruxelles, non ancora aperta, dell’Organizzazione del
Trattato dell’Atlantico del Nord (NATO).

Non di certo una spesa in linea
con le ristrettezze del periodo, in un momento contraddistinto da continui
tagli alla Difesa nei 28 paesi membri dell’Alleanza.
E dire che la nuova sede della
NATO, nel 2010 sarebbe dovuta costare “soltanto”
460 milioni di euro. Cifra poi ritoccata a 750 milioni di euro
: soldi non
ancora sufficienti. Si aggiunsero altri 100
milioni per un taglio del nastro fissato al 2015 per 850 milioni di euro di
investimenti
.
Il Quartier Generale
dell’Alleanza non aprirà nemmeno per l’anno in corso, in quanto saranno
necessari altri fondi per una spesa complessiva di 1,3 miliardi di euro.
La vicenda dei costi della
nuova sede di Bruxelles è stata attenzionata a più riprese sia dal Daily
Telegraph
 che dalla rivista tedesca Der Spiegel.
La nuova struttura dovrebbe
essere il simbolo della trasparenza dei 28 paesi membri dell’Alleanza. Un’opera
mastodontica: otto ali che convergono in
una struttura principale con copertura in vetro e 4 mila dipendenti
. Le
ali simboleggiano il consenso e le aspirazioni di pace degli alleati che si
uniscono sotto un tetto in vetro che simboleggia la trasparenza della NATO.
Sono in molti, oggi, a
chiedersi cosa sia diventata la NATO dopo la fine del Patto di Varsavia. Ai 16
membri (con il terzo allargamento), si unirono Polonia, Repubblica Ceca ed
Ungheria, primo treno degli stati dell’ex blocco sovietico ad entrare nella
NATO. All’Alleanza hanno poi aderito Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania,
Romania, Slovacchia, Slovenia, Albania e Croazia.
Quello che stride è la realtà
antipodale venutasi a creare: da un lato il bellissimo e sontuoso nuovo
quartier generale della NATO da 1,3 miliardi di dollari che ispirerebbe
spagnolesco rispetto al solo vederlo e dall’altro la reale situazione degli
eserciti dei paesi membri, in piena crisi economica.
E non bisogna ricordare il
disastro attuale in cui versano gli eserciti inglesi, tedeschi e francesi per
capire quanto sia profonda questa costosa anomalia. E come se non bastasse,
sarebbe opportuno rilevare il contributo ai costi della costruzione che ogni
singolo paese ha dovuto e dovrà sostenere.
La NATO si ritroverà con una
sede regale, ma senza un esercito che possa difendere le società democratiche e
quelle economie “prospere” su cui esse si basano. Che poi, alla fine,
sarebbe opportuno essere sinceri e chiedersi la reale forza della NATO senza
gli Stati Uniti.

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