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IL GOVERNO RISPONDE ALL’INTERROGAZIONE SULLE CAPRE DELLA MARINA MILITARE:”SONO DELLE MASCOTTE”

A tale notizia si
agganciò un’interrogazione parlamentare proposta dall’on. Donatella Duranti (Sel),
la quale chiedeva al Ministro della Difesa “la presenza degli ovini utilizzati
per «tagliare il prato» è stata resa nota solo grazie al «preposto alla salute»
della base, che ha inviato ai suoi superiori una, mail in cui chiedeva se «le
capre avessero cibo e acqua a sufficienza, lo loro eventuale registrazione
all’ufficio sanitario e le conseguenti vaccinazioni, se fra gli ordini di
servizio vi fosse anche quello di pascolare e di spalare il letame»; avvisando
inoltre del parto di un capretto morto;  ad avviso degli interroganti l’impossibilità nel manutenere regolarmente
le basi è indicativo delle scelte del Governo circa la disposizione finanziaria
della Difesa, improntata all’assegnazione di fondi principalmente per gli
armamenti a scapito dell’esercizio, con conseguenti risvolti negativi sulla
salute ed il benessere del personale.

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Di
seguito pubblichiamo la risposta fornita dal sottosegretario alla Difesa, on.
Rossi
nella seduta di giovedì 3 dicembre.

Presso
alcune basi della Marina militare comprendenti superfici erbose, tra cui quelle
dell’Arsenale di Venezia e della stazione aeromobili della Marina militare di
Grottaglie, sono presenti alcune capre di tipo alpino o misto tibetano oggetto
di donazione nonché alcuni daini prelevati dalla tenuta di San Rossore. In
virtù delle loro abitudini alimentari, esse si nutrono di erba contribuendo in
tal modo a tenere sotto controllo la crescita della vegetazione, anche in
funzione antincendio. Possono essere considerati, a buon titolo, delle vere e
proprie « mascotte », secondo una consolidata tradizione di molti reparti
italiani ed esteri.

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Poiché nell’atto traspare un particolare interesse in
merito alla « gestione » degli animali, si rende noto che sono ospitati in
ampie, dedicate e circoscritte aree verdi all’interno delle quali sono
garantite adeguate coperture e ricoveri per preservarli dalle intemperie, dalle
piogge e dai rigori termici. Gli animali, infine, sono stati regolarmente
vaccinati ed è stato richiesto il rilascio del codice di identificazione, come previsto
dalla normativa vigente in materia. In particolare e per quanto riguarda
l’Arsenale di Venezia, gli animali sono stati visitati anche da un veterinario
del comune che ha costatato sia il loro buono stato di salute sia l’idoneità
del sito di ricovero. Le caprette, infine, sono seguite, senza oneri a carico
della difesa, da personale volontario della base. Nel merito della questione
disciplinare citata dall’interrogante, si rende noto che lo Stato maggiore
della marina ha comunicato che all’interessato sono stati forniti tutti gli
strumenti ed offerte tutte le garanzie per consentire di poter esercitare una
difesa efficace delle proprie ragioni a dimostrazione del rispetto dei principi
generali a presidio del diritto di difesa. In particolare, si rende noto che
l’interessato ha proposto ricorso gerarchico all’Autorità gerarchica
sovraordinata, il comandante delle Scuole marina militare con sede in Ancona,
il quale, nel rispetto dei termini di legge previsti, esaminerà sotto il
profilo del merito e della legittimità tutto l’iter procedimentale.

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