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INDOSSA POLO DELLA POLIZIA IN TV: SCATTA IL PROVVEDIMENTO DISCIPLINARE

La Questura di Bologna ha aperto un provvedimento
disciplinare nei confronti di Gianni Tonelli,
 segretario generale del Sindacato autonomo,
“colpevole” di aver indossato, durante la
partecipazione alla trasmissione di Rai Tre In Mezz’ora il 22 novembre
scorso, una polo che, secondo la Questura stessa, farebbe parte del vestiario
in dotazione alla Polizia di stato.

Agli agenti non è permesso indossare abiti
ufficiali insieme ad altri indumenti “civili” : ”

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Ennesimo
falso 
pretesto per tentare di reprimere le libertà
sindacali” scrive Tonelli sul suo profilo Facebook. La polo
sarebbe stata realizzata dallo stesso sindacato e dunque non è parte
della dotazione della Polizia.

“Solidarietà doverosa per questa vicenda ai limiti del paradossale che
apre ampi margini di dubbio sul tentativo,
forse nemmeno troppo velato, da
parte del Governo Renzi, di zittire ogni voce dissenziente e coprire così il
totale fallimento delle politiche nazionali sulla sicurezza e sulla legalità
che da tempo Tonelli sta denunciando: non è la prima volta, infatti, che
rappresentanti del Sap vengono colpiti da azioni disciplinari o provvedimenti
più gravi quali la sospensione, a seguito della loro azione di denuncia, tra
l’altro sempre condotta a prescindere dal colore politico del Governo di
turno”. A scriverlo è il consigliere regionale e candidato sindaco di
Forza Italia Galeazzo Bignami che aggiunge: “Sorprende che i vertici della
Polizia si prestino a questo tipo di “operazioni” invece di difendere chi
chiede solo di riportare la sicurezza ai primi posti dell’agenda politica. Se
chi di competenza, di fronte a tali situazioni, non riesce a utilizzare il buon
senso quale doveroso metro di giudizio preferendo “inquisire” un
collega, non osiamo pensare a cosa potrebbe accadere in casi ben più gravi e in
presenza di aggressioni, non solo politiche, a danno degli agenti di
Polizia. A Tonelli diciamo di non mollare, di tenere duro e di perseverare
in questa battaglia per garantire alle nostre forze dell’ordine, che meritano
solo rispetto e gratitudine per quanto fanno ogni giorno, lo svolgimento della
propria missione con strumenti adeguati e a fronte di un compenso equo e
proporzionato al rischio cui quotidianamente sono sottoposte”.

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