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Foresterie dell’Arma, oggi la riunione tecnica: gestione obsoleta, tariffe inique e camere riservate ai comandanti

Oggi, 30 luglio, si tiene l’attesa riunione tecnica sulla gestione delle foresterie dell’Arma dei Carabinieri. Un incontro che avrebbe potuto (e dovuto) segnare un punto di svolta per un sistema ormai allo stremo: burocratico, antiquato, ingiusto. Le falle ci sono e si vedono: prenotazioni gestite come in un ufficio anni ’90, camere assegnate sulla base di criteri discutibili, mancanza di trasparenza, zero innovazione digitale.

Nel silenzio di molte caserme e nella confusione di troppi passaggi informali, le foresterie continuano a essere il simbolo di un’organizzazione che, su questo fronte, non tiene il passo coi tempi. E se le istituzioni oggi si siedono a discuterne, qualcuno ha scelto di restare fuori dalla porta, ma non fuori dal dibattito.


UNARMA diserta il tavolo tecnico ma pubblica le sue proposte

Con una nota ufficiale diffusa UNARMA – Associazione Sindacale Carabinieri ha annunciato la sua assenza all’incontro odierno, motivandola con il permanere dello stato di agitazione sindacale. Una presa di posizione netta, ma accompagnata da una scelta altrettanto chiara: rendere pubbliche le proposte che avrebbe portato al tavolo, in nome della trasparenza verso i propri iscritti e verso l’intera comunità dell’Arma.

Nel comunicato, l’associazione denuncia senza mezzi termini l’inadeguatezza dell’attuale sistema di gestione delle foresterie, definito inefficiente e privo di tracciabilità. La realtà descritta è quella di un apparato che si regge ancora su telefonate, e-mail e documenti cartacei, in un contesto operativo che avrebbe invece bisogno di velocità, precisione e accessibilità. Per questo, UNARMA propone una piattaforma web dedicata alle prenotazioni, in grado di digitalizzare l’intero processo e ridurre al minimo errori, ritardi e malintesi.

L’idea è quella di un portale accessibile in ogni momento, dove l’utente possa selezionare la foresteria, indicare le date e le proprie esigenze, mentre i responsabili della struttura visualizzano le richieste in tempo reale e decidono se approvarle o respingerle. Un sistema automatizzato ma non impersonale, che lascia al responsabile l’ultima parola, ma dentro una cornice strutturata e verificabile.


Più giustizia, meno privilegi: il nodo dell’equità

Ma la digitalizzazione, da sola, non basta. Nel documento diffuso, UNARMA tocca anche questioni di equità interne che restano spesso inascoltate. A cominciare dai costi delle stanze per i quali si chiede una riduzione del 50% per chi ha esigenze sanitarie, e una maggiorazione del 50% per il personale esterno non appartenente all’Arma.

Colpisce in particolare la richiesta di rimettere in ciclo le camere oggi riservate esclusivamente ai Comandanti di Corpo e al Comandante Generale, affinché tornino a essere disponibili per tutti. Una proposta che pone una domanda scomoda ma inevitabile: è accettabile che strutture pubbliche restino vuote per privilegiare pochi, mentre molti si vedono negare l’accesso per mancanza di disponibilità?


Oggi si discute, ma il vero cambiamento non aspetta autorizzazioni

La palla è ora nelle mani di chi oggi parteciperà e presiederà la riunione. Le idee, le criticità e le soluzioni sono già tutte sul tavolo. Quello che manca, forse, è il coraggio di mettere mano davvero a un sistema fermo da troppo tempo. Le foresterie non sono un dettaglio di gestione logistica: sono un indicatore chiaro di come l’Arma concepisce il rapporto con il proprio personale. E oggi, quel rapporto chiede trasparenza, accessibilità, giustizia.

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