DifesaForze di Polizia

Firmato il contratto dei dirigenti Forze Armate e di Polizia: la tabella con gli importi

Due contratti in ritardo: sottoscrizione accelerata, compensi differiti

Con anni di ritardo, sono stati firmati gli accordi sindacali relativi all’area negoziale dirigenziale delle Forze di Polizia a ordinamento civile per i trienni 2018-2020 e 2021-2023, ai sensi dell’art. 46, comma 1, del D.Lgs. 95/2017. L’accordo coinvolge i dirigenti della Polizia di Stato e del Corpo di Polizia Penitenziaria e delle Forze Armate, per la regolazione del trattamento accessorio e di importanti istituti normativi.

La sottoscrizione si è resa necessaria per sanare il lungo vuoto contrattuale. Per accelerare la definizione degli arretrati, è stata prevista l’erogazione di una indennità “una tantum”, parametrata alla qualifica e al servizio effettivamente prestato.


Tabella comparativa – Importi totali per qualifica (sei anni)

QualificaEquivalente Forze ArmateTotale 2018–2023 (€)
Dirigente GeneraleGenerale di Divisione4.013,91
Dirigente SuperioreGenerale di Brigata3.831,47
Primo DirigenteColonnello3.649,01
Vice QuestoreTenente Colonnello3.466,55
Vice Questore AggiuntoMaggiore 3.284,12

Valori lordi complessivi per i due trienni. Parametrati ai mesi di servizio effettivi e ridotti in caso di assenze non retribuite.


Un ristoro che non convince: “Cifre simboliche” dopo sei anni

Il malcontento tra la dirigenza è stato palpabile. A distanza di sei anni dal precedente contratto, le indennità una tantum riconosciute sono state giudicate irrisorie da una parte consistente del personale dirigente. In ambienti sindacali e operativi si parla di “risarcimento contabile” più che di riconoscimento professionale”.

L’effetto netto degli importi — specie per i gradi intermedi — viene percepito come marginale rispetto alla complessità del ruolo, al carico di responsabilità sostenuto durante gli anni di fermo contrattuale e al parallelo adeguamento del costo della vita. Il timore, già espresso, è che il contratto sia servito più a chiudere formalmente una partita che a valorizzare realmente una funzione essenziale dello Stato.


Norme estese e tutele aggiornate

L’accordo estende ai dirigenti le disposizioni normative già previste per il personale del comparto. Si applicano, dal 2022, gli articoli 8 del DPR 39/2018 e 22, 24, 25, 27, 29 del DPR 57/2022. Rientrano, tra gli altri: il congedo solidale, l’aggiornamento scientifico, e la tutela della genitorialità.

Anche la parte economica degli accessori viene aggiornata: trattamento di missione, indennità di rischio, maggiorazioni notturne e festive. Per il personale del NOCS, dal 2022, è prevista un’indennità di impiego mensile fino a € 1.388 lordi per i dirigenti generali.


Fondi non utilizzati: effetto trascinamento sul triennio 2024-2026

Non tutte le risorse stanziate sono state utilizzate. Per la sola Polizia di Stato, il residuo disponibile è pari a:

AnnoRisorse residue (€)
2018209.803
2019728.460
2020902.443
20211.064.189
20221.030.511
20231.041.483

Queste somme, oltre a ulteriori fondi residuali dal 2024, saranno riutilizzate per potenziare il triennio in corso, che si annuncia già sotto osservazione da parte dei sindacati, i quali hanno formalizzato la richiesta di un impegno economico straordinario nella prossima legge di Bilancio.

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Accolto il principio di proporzionalità e responsabilità

Nel definire gli importi una tantum, è stata accolta la richiesta sindacale di differenziare gli importi in base ai livelli di responsabilità ricoperti, seppur in maniera non sempre lineare. Un principio che dovrebbe essere consolidato nel prossimo contratto, con criteri trasparenti e legati all’effettiva funzione dirigenziale esercitata.


Permessi sindacali: in vigore una norma transitoria

In attesa della definizione della disciplina sulle prerogative sindacali per l’area dirigenziale, l’accordo prevede in via transitoria che i dirigenti sindacali possano usufruire di 45 giorni annui di permessi retribuiti a titolo di congedo straordinario per gravi motivi, al fine di svolgere l’attività sindacale.


Chiusura formale, discussione aperta

Il doppio contratto chiude formalmente due stagioni di vuoto negoziale. Ma lascia irrisolte molte questioni di fondo, a partire dalla reale valorizzazione della funzione dirigenziale, per finire alla sostenibilità retributiva a lungo termine. I segnali che giungono dalla base sono chiari: la dirigenza operativa si sente sottovalutata, non solo dal punto di vista economico, ma anche simbolico.

Nel frattempo, il tempo del prossimo contratto è già arrivato. Il messaggio, anche sindacale, è semplice: non c’è più margine per rinvii o compromessi al ribasso.


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