Carabinieri

“Fatti picchiare e dici che sono stati i carabinieri”. Disabile usato come esca, il video della sceneggiata contro l’Arma

Agguato mediatico a una pattuglia dei carabinieri impegnata in un servizio di routine nel Rione Salicelle di Afragola. Un’azione inquietante, sulla quale adesso si stanno svolgendo approfondimenti, che sarebbe stata messa in atto da una accorta regia criminale attraverso un povero cristo, malato di mente, 47 anni, molti dei quali trascorsi in cliniche specializzate e che nemmeno sapeva quello che di lì a poco avrebbe combinato. Pestare i militari. A freddo. Il tutto sarebbe stato ripreso con i telefonini a testimonianza della violenza dell’arresto.

E così è stato. L’uomo ha colpito uno dei militari con una violenta testata, mentre dopo aver afferrato il braccio dell’altro con un poderoso strattone lo ha sbattuto contro uno dei montanti dell’auto si servizio. La reazione dei militari è stata immediata. I due carabinieri hanno tentato di immobilizzare quell’esagitato, cercando di ammanettarlo. Ma il 47enne ha raddoppiato la furia, scalciando come un cavallo selvaggio al momento della sella. E proprio allora si è materializzato un branco di facinorosi. Una trentina di persone che hanno circondato l’auto dei militari indirizzando loro insulti irripetibili, mentre qualcun altro gridava al fermato: Fatti male fatti male. Il tutto doverosamente ripreso dai cellulari e all’istante immesso in rete sui social con la scritta Welcome-To-favelas, a richiamare quell’odio atavico delle favelas brasiliane contro le forze dell’ordine.

IL VIDEO
Ma il Rione Salicelle non è una favela e i carabinieri della locale caserma non agiscono come le squadre della morte che fino a qualche anno fa imperversavano in Sudamerica. I due militari hanno agito con sorprendente sangue freddo e professionalità, nonostante la folla inferocita ad arte. Dal filmato messo in rete non si nota nessuna violenza commessa contro il fermato, che era in evidente stato di alterazione mentale. La pressione da parte dei militari è stata quella che in genere viene applicata in casi del genere. Anzi uno dei due ha dovuto bloccare il fermato, che dopo essere stato fatto salire in auto, incitato dalla folla a farsi male, aveva preso a dare testate contro i vetri dei finestrini. Il video postato è davvero poco chiaro se non addirittura così confuso da non essere comprensibile, a parte l’audio e i commenti dei facinorosi. Una volta portato in caserma, il 47enne, che aveva comunque continuato a scalciare in auto, è stato visitato dal personale medico del 118, che non ha riscontrato alcuna lesione e nemmeno ecchimosi o lividi. Uno dei due carabinieri invece dopo essere stato medicato è stato dimesso con una prognosi di quindici giorni. Ed è apparso chiaro che l’uomo con problemi psichiatrici era stato scelto in quanto vittima sacrificabile, non punibile proprio per le sue condizioni di salute mentale. Qualcuno gli ha detto qualcosa sui carabinieri che si trovavano lì, facendo intendere che volevano portarselo in caserma. Invece i militari aspettavano, in uno dei viali del Rione, un carro attrezzi per sequestrare un’auto segnalata in rapine e furti in casa.

IL CONSIGLIERE
Ad avvalorare la tesi dei carabinieri è stato un testimone che ha scritto al consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, assicurando che quell’indegna gazzarra era stata preparata ad arte per una sorta di vendetta e per odio contro i carabinieri che quotidianamente sono impegnati nel contrasto alle attività illecite e alla illegalità molto diffuse in questo difficile posto.

Redazione articolo a cura di Marco Caterino per il Mattino.it

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