Carabinieri

FALSI POSTI DI BLOCCO PER TIKTOK: ‘SIAMO CARABINIERI’, MA ERANO TEEN-AGER CON ARMI FINTE

TREVISO: FALSI MILITARI QUINDICENNI FERMANO AUTO PER UNA SFIDA SOCIAL

Due quindicenni dell’hinterland trevigiano sono stati denunciati dopo aver allestito un falso posto di blocco, vestiti da militari e armati con repliche di armi da softair. L’episodio, ispirato da una sfida virale sui social media, ha creato preoccupazione tra gli automobilisti della zona.

OPERAZIONE IMPROVVISATA ALLE PORTE DI PONZANO

I due giovani, travestiti con uniformi mimetiche complete di giubbotti antiproiettile ed elmetti, hanno fermato diverse auto in via Volta, nelle vicinanze della chiesa di Ponzano. Impugnando repliche modificate di una pistola e un fucile d’assalto Colt M4, hanno richiesto documenti agli automobilisti, qualificandosi come carabinieri.

L’INTERVENTO DELLE FORZE DELL’ORDINE

La situazione è stata segnalata da un passante insospettito dall’assenza di veicoli di servizio a supporto del posto di blocco. Gli agenti della polizia locale di Ponzano e Povegliano, intervenuti prontamente, hanno identificato i responsabili come due minorenni intenti a replicare una “challenge” vista su TikTok.

CONSEGUENZE LEGALI

I due adolescenti dovranno rispondere di gravi accuse: possesso di armi replicate senza dispositivo di sicurezza, minacce e usurpazione di funzione pubblica. Le autorità hanno proceduto al sequestro dell’equipaggiamento utilizzato nell’operazione illegale.

LA POSIZIONE DELLE ISTITUZIONI

Il sindaco di Ponzano, Antonello Baseggio, ha espresso forte preoccupazione per l’accaduto, sottolineando i rischi dell’emulazione di contenuti social: “Non possono essere né la noia né la mancanza di opportunità a giustificare azioni così pericolose. La situazione avrebbe potuto degenerare con conseguenze drammatiche, specialmente in caso di incontro con personale armato autorizzato.”

L’episodio riaccende il dibattito sulla sicurezza e sull’influenza dei social media sul comportamento giovanile, evidenziando la necessità di una maggiore consapevolezza dei rischi associati all’emulazione di sfide virali.

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