“Evitare le magliette se in sovrappeso”: esplode il caso body shaming nell’Esercito italiano
Il sindacato SIAMO Esercito ha denunciato un grave episodio di body shaming avvenuto all’interno di un reparto militare. Secondo quanto riportato, un Comandante avrebbe “consigliato” al personale in sovrappeso di non indossare magliette, presumibilmente per preservare l’immagine del reparto.
La reazione del SIAMO Esercito: condanna e preoccupazione
L’episodio ha suscitato forte preoccupazione nel sindacato, che ha immediatamente condannato l’accaduto definendolo “offensivo e inaccettabile”. Il SIAMO Esercito sottolinea come, nonostante l’importanza della forma fisica nelle Forze Armate, tali comportamenti non possano essere tollerati, in quanto ledono la dignità dei militari e possono avere gravi ripercussioni psicologiche.
Gli effetti dannosi del body shaming nelle Forze Armate
“Il body shaming è una forma di bullismo che può portare a problemi di salute mentale, come disturbi alimentari e depressione”, afferma il sindacato nel comunicato. L’organizzazione chiede un approccio più costruttivo e empatico, volto a comprendere le ragioni di eventuali situazioni fisiche critiche e ad aiutare il personale a migliorare la propria forma, quando possibile.
Appello al Capo di Stato Maggiore dell’Esercito
Il SIAMO Esercito ha annunciato l’intenzione di segnalare urgentemente i fatti alle autorità competenti. Inoltre, ha rivolto un appello diretto al Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, chiedendo di “intraprendere ogni azione per evitare che tali comportamenti devianti diventino consueti o creino emulazioni”.
Proposte per un cambiamento culturale
Tra le proposte avanzate dal sindacato figura l’introduzione di seminari e workshop di formazione per i Comandanti, finalizzati a promuovere un ambiente di lavoro rispettoso e inclusivo. “È fondamentale creare un contesto in cui ogni persona si senta appagata, valorizzata e supportata”, sostiene il SIAMO Esercito.
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