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ECCO COSA BOLLE IN PENTOLA PER I MILITARI IN ESUBERO: URGE LO SCIVOLO D’ORO

(di Michele Scillia) – La legge di stabilità 2015, come sapete, è
intervenuta in materia significativa e penalizzante sugli organici delle Forze
Armate, sulle carriere, sui trattamenti economici, sulle promozioni in
imminenza di congedo e sull’istituto dell’ausiliaria di tutto il personale
militare.

Gli effetti, di cui parleremo diffusamente in questo e nei successivi
articoli, si possono sintetizzare in  una serie di contraccolpi, che si
stanno già verificando,  in materia di collocamenti anticipati in
aspettativa per riduzione di quadri ( ARQ ) e di trattamenti retributivi. Tutte
queste novità pongono i destinatari dei provvedimenti, sia in sevizio sia in
quiescenza, in una condizione di ansia e di incertezza che è indispensabile
rimuovere.
Per fare il punto dell’attuale situazione,
l’Associazione Nazionale Ufficiali dell’Aeronautica ( ANUA ) ha organizzato
venerdì scorso, presso la Casa dell’Aviatore, un apposito convegno sullo stato
giuridico e sul trattamento economico e pensionistico del personale militare,
che ha visto la partecipazione e l’intervento non solo dei rappresentanti dello
Stato Maggiore ma anche del Sottosegretario alla Difesa, Onorevole 
Domenico Rossi del Gruppo per l’Italia, una delle poche persone, a mio parere,
che dimostra in ogni occasione di essere assoluto padrone della materia. 
Prima di procedere alla disamina degli argomenti che
sono stati sviluppati, desidero ringraziare quindi pubblicamente l’Associazione
Aeronautica per il prezioso contributo di idee e di azioni fornito e per la
splendida organizzazione dell’evento. Il primo argomento in discussione è stato
l’effetto sull’istituto dell’ARQ che, in assenza di un adeguato periodo
transitorio come quello previsto dalla legge finanziaria del 1997, subisce
quest’anno, a danno dei dirigenti ( Generali e Colonnelli ), una repentina e
preoccupante  impennata, con dolorose prospettive anche per gli anni
successivi. L’illustrazione del Capo del 1 Reparto dello Stato Maggiore ha
toccato tutti gli aspetti peculiari dell’istituto, dal sistema di avanzamento
normalizzato del personale militare alla funzione dell’ARQ, dalle sue
caratteristiche agli effetti sui destinatari, dalla possibilità di scelta dei
dirigenti colpiti ( di permanere in tale posizione oppure di cessare
definitivamente dal servizio ) all’ordine di priorità nei collocamenti. 
Tutto pane quotidiano per gli addetti ai lavori ma poco noto, a volte, per il
restante personale militare.  
La parte più interessante dell’intervento è
stata naturalmente quella degli effetti della legge di stabilità sulla
virulenza dell’ARQ, ovvero quanto potrà far male questo istituto tipico
dell’ordinamento militare al 31 dicembre di ogni anno. Infatti, con la recente
soppressione delle posizioni soprannumerarie ricoperte all’estero, al  31
dicembre 2015 si verificherà un deciso incremento dell’ARQ ( per 
Generali  di brigata e Colonnelli ) che coinvolgerà soprattutto il ruolo
naviganti e i ruoli omologhi della altre Forze Armate. Anche negli anni
successivi ,i collocamenti in ARQ saranno verosimilmente cospicui.
Naturalmente, trattandosi di proiezioni che possono modificarsi in relazione ad
esempio alle cessazioni dal servizio anticipate, a domanda o per non idoneità o
per decesso, non è possibile fare un “ abito su misura ” per tutto il personale
ma solo una semplice previsione mettendo a confronto le presenze nei vari gradi
e ruoli con gli organici in riduzione. E’ il rapporto tra le “ sedie “ e le “
teste “ infatti a determinare le eccedenze che devono essere ripianate
dall’ARQ. Gli aspetti patologici da segnalare sono essenzialmente due: 
innanzitutto i destinatari dell’ARQ non sono vicini alla  pensione, anzi
si trovano attualmente a 3-5 anni dai limiti di età e la situazione potrebbe
col tempo peggiorare ( abbassamento graduale dell’età media del personale
interessato) inoltre, immaginate le ricadute negative sulle programmazioni di
impiego che devono tener conto necessariamente della nuova e più penalizzante
realtà.
Per quanto riguarda infine l’altra novità introdotta
dalla legge, ovvero il collocamento in ARQ dei non dirigenti ( Tenenti
Colonnelli e Marescialli ), non è dato conoscere al momento da quale anno
esattamente opererà l’istituto. Le uniche certezze sono le seguenti:  la
prima, il piano di programmazione scorrevole previsto dalle nuove norme
fotograferà, a partire dal 2016, le eccedenze di personale non dirigente, che
potrà accedere presso altre Amministrazioni  pubbliche ( ammesso che ci
siano naturalmente posti liberi da ricoprire); la seconda, per il personale non
dirigente non altrimenti riassorbibile il collocamento in ARQ  sarà
effettuato sia a domanda, sia  d’ufficio ( solo per quello che si trova a
non più di 2 anni dai limiti di età ); la terza, la priorità nel collocamento
spetterà ai più anziani di età, a prescindere dal grado e dal ruolo di
appartenenza, quindi un unico serbatoio da cui attingere i destinatari. 

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