Sindacati Militari

“Dovere e sacrifici per i carabinieri, ma senza caffè”. Il paradosso delle caserme umbre


UNARMA alza la voce: “Situazione non più tollerabile”

È una battaglia che profuma di caffè, ma che ha il sapore amaro dell’indifferenza. Il sindacato UNARMA – Associazione Sindacale Carabinieri lancia un appello forte e chiaro: “Ripristinate i punti ristoro all’interno delle caserme umbre. I nostri militari non sono robot.”

Nel mirino del comunicato ufficiale, la persistente mancanza di bar e spacci presso il Comando Legione Umbria e i Comandi Provinciali di Perugia e Terni. Una situazione che si protrae da troppo tempo, nonostante ripetuti incontri con i vertici dell’Arma.


Solo macchinette automatiche, spesso vuote: “Vergognoso”

Al momento, i militari in servizio possono contare esclusivamente su distributori automatici, spesso mal funzionanti, scarsamente forniti o addirittura vuoti. Nessuna alternativa, nessun bar, nessun punto ristoro attrezzato.

Una condizione che UNARMA definisce “non più accettabile”, tanto più se si considera che la stessa Corte di Cassazione ha riconosciuto il diritto per i Carabinieri di consumare un caffè durante il servizio.


Diritto alla pausa, non privilegio

Non si tratta di una pretesa o di un privilegio, ma di un diritto minimo per chi ogni giorno garantisce sicurezza, ordine e legalità.
“Chiediamo che l’Amministrazione si attivi senza ulteriori indugi – si legge nel comunicato – per rendere nuovamente disponibili punti ristoro dignitosi e funzionali all’interno delle nostre strutture.”

Il sindacato sottolinea inoltre l’impatto positivo che tali spazi hanno non solo sul benessere del personale, ma anche sulla coesione interna e sulla serenità del contesto lavorativo.


UNARMA propone: condivisione dei costi e pasti confezionati

Non solo critiche, ma proposte concrete. Il sindacato si dice pronto a collaborare con l’Amministrazione e con la ditta incaricata, suggerendo persino la condivisione delle spese di gestione (energia elettrica, acqua, riscaldamento, affitto) per rendere la riattivazione dei bar economicamente sostenibile.

In aggiunta, si propone di introdurre la possibilità di fornire pasti confezionati, favorendo anche momenti di socialità e incontro tra le famiglie dei militari. Un gesto semplice che potrebbe contribuire a creare un clima più umano e inclusivo all’interno delle strutture dell’Arma.


“I nostri Carabinieri meritano rispetto. Non solo doveri, anche diritti”

Il comunicato UNARMA si chiude con un appello diretto e incisivo:
“Ribadiamo con forza che i nostri uomini e donne in divisa meritano spazi dignitosi dove potersi sentire accolti, rispettati e supportati nel loro quotidiano impegno. Basta con l’attesa: riaprite subito i bar.”

Una battaglia di civiltà e buon senso, che parte da un caffè e arriva al cuore del rispetto per chi ogni giorno è in prima linea.

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