Dito di una poliziotta staccato a morsi da un gambiano, a dicembre il nodo sulla capacità di intendere
Il caso
È tornata oggi davanti al Giudice dell’Udienza Preliminare Angela Miccoli la vicenda dell’aggressione avvenuta lo scorso febbraio al Commissariato di San Benedetto del Tronto, quando un cittadino gambiano, durante un controllo, staccò a morsi una falange della mano a una poliziotta. La giudice ha accettato la costituzione di parte civile da parte dell’agente, che porta ancora i segni di quell’episodio.
Il nodo della perizia psichiatrica
Al centro del dibattito odierno, anche l’eccezione sollevata riguardo alla validità della perizia psichiatrica eseguita sull’aggressore. Il GUP ha deciso di approfondire la questione, rinviando l’udienza al prossimo 2 dicembre. Una tappa cruciale per comprendere se l’imputato possa o meno essere considerato capace di intendere e di volere al momento dei fatti.
La presenza al tribunale
Questa mattina, al Tribunale di Ascoli Piceno, era presente una delegazione del Sindacato Autonomo di Polizia (SAP), con il Segretario Generale Stefano Paoloni e i Segretari Provinciali delle Marche. La delegazione ha voluto manifestare vicinanza e solidarietà alla collega ferita, sottolineando come l’episodio abbia segnato non solo la sua salute fisica, ma anche la sua carriera professionale.
Solidarietà e auspicio di giustizia
Paoloni ha ricordato che l’agente “per motivi di servizio ha patito un grave infortunio, che ancora non la vede del tutto ristabilita”, aggiungendo che il SAP auspica che la collega possa ottenere giustizia e che l’autore dell’aggressione risponda pienamente del gesto.