DIETROFRONT DI RENZI: NIENTE SFILATA 2 GIUGNO PER I MARO’. GIRONE “SIAMO UN BEL POPOLO”
(di Gabriella Cerami) – I due marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre non sfileranno alla parata della festa della Repubblica. Ragioni giudiziarie e istituzionali consigliano di non dare ancora troppa enfasi a una vicenda ancora non del tutto conclusa. Il caso diplomatico e anche politico inizia con un tweet un po’ avventato: “Diamo il benvenuto al marò Girone che sarà con noi il due giugno”, aveva scritto Matteo Renzi un paio di giorni fa nel comunicare che l’India aveva deciso di rilasciare il fuciliere di Marina.
Adesso Salvatore Girone è in Italia, nella sua Bari, e una parte del mondo politico, guidata da Fratelli d’Italia, chiede che i due marò, fermati in India quattro anni fa con l’accusa di aver ucciso due pescatori durante un’operazione anti pirateria, possano sfilare alla parata della festa della Repubblica: “Il nostro – si legge in una nota – è un appello affinché Girone, sfilando insieme a tutti gli altri militari, possa ricevere l’applauso degli italiani”.
Il premier, che per primo aveva vagliato questa ipotesi, qualcuno ci ha letto anche una mossa in vista delle elezioni, dopo l’entusiasmo iniziale ha scelto una linea più cauta. Il governo ha quindi deciso, forse anche su invito dell’India stessa, di mantenere un profilo basso in una fase così delicata dei rapporti internazionali.
Ragioni politiche, diplomatiche e giudiziarie infatti, viene spiegato da fonti autorevoli, sconsigliano la partecipazione dei due marò alla sfilata. E ragioni di ordine istituzionale consigliano di lasciare le cose come stanno consentendo ai due marò di riposare e di non essere in posti sbagliati. In fondo, viene fatto notare, i due fucilieri di marina sono ancora indagati. Ci sono ancora tante procedure in corso, ad esempio è ancora aperto il contenzioso con l’India su chi deve esercitare la competenza penale in attesa che il tribunale arbitrale internazionale – a cui si è rivolto l’Italia – dia una risposta sul caso. Quindi la Corte suprema indiana ha dato l’ok al rientro, rendendo esecutivo l’ordine del tribunale arbitrale internazionale dell’Aja emesso il 3 maggio scorso, ma il braccio di ferro tra Italia e India sul caso, che va avanti da oltre quattro anni, è ancora lontano da soluzioni certe.
Lo stesso Renzi ha scelto, nel giorno dell’arrivo di Girone di non esporsi in prima persona. Ad accogliere il marò all’aeroporto di Ciampino sono andati i ministri degli Esteri e della Difesa, Paolo Gentiloni e Roberta Pinotti. Il premier invece ha mantenuto i suoi impegni in agenda e da Reggio Calabria ha salutato l’arrivo dicendo che questo è un giorno “di immensa gioia”. I ministri hanno invece garantito che l’impegno proseguirà. Mentre Girone, dopo aver abbracciato la famiglia e senza rilasciare dichiarazioni, è volato a Bari.
Il governo tuttavia continua a riflettere su cosa sia più opportuno fare il 2 giugno perché non si esclude del tutto la possibilità che Girone possa sedere in tribuna insieme alle autorità militari. Anche se l’ipotesi è abbastanza remota. Intanto il fuciliere di Marina, una volta a casa, ha ringraziato l’Italia dicendo che “siamo un bel popolo” ma anche a lui è stato consigliato di non esporsi troppo.