Polizia Penitenziaria

DICIAMOLA TUTTA SENZA PELI SULLA LINGUA – SENZA IL PRESIDENTE CHE CORPO È?

Al di la delle chiacchiere, un fatto è certo: quest’anno il Presidente della Repubblica non sarà presente alla cerimonia dell’Annuale del Corpo di Polizia Penitenziaria, mentre  ci sarà per l’Arma dei Carabinieri, la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza e neanche il Presidente, come sempre avvenuto in passato,  riceverà in tale occasione una delegazione degli appartenenti al Corpo.

In realtà è dal Governo Monti (16 novembre 2011 – 28 aprile 2013), secondo una valutazione di minore “impatto” economico si era anche detto,  che il Presidente della Repubblica non presenzia alle celebrazioni delle Forze di Polizia e il fatto che quest’anno per 3 su 4 tale regola sia venuta meno (escluso il Corpo Forestale dello Stato per ovvi motivi), ovvero che solo la Polizia Penitenziaria difetti della partecipazione del Capo dello Stato, dovrebbe dirla assai lunga.

Non ci dilunghiamo, certo, sulla probabilità che il progetto di Via Arenula (Capo di Gabinetto Giovanni Melillo in testa) di costruire una Amministrazione penitenziaria dei “detenuti” stia iniziando a portare frutto, anche perché, in fondo, dall’art. 27 Cost. in poi, il Dap (Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria) è, principalmente, la pubblica amministrazione DEI detenuti.

Ma poi, in carcere ci sono i  700  detenuti  dell’art.41 bis o.p., gli 11mila detenuti AS (ad alta sicurezza) principalmente legati alle criminalità organizzate e al narcotraffico, decine di migliaia di detenuti extracomunitari in maggioranza di fede islamica e così via e, visto che il progetto di utilizzare vigilantes e guardie giurate è attualmente impraticabile, checché ne dicano Orlando, Melillo & C.  forse un Corpo di Polizia, con qualifiche di PG e di PS,  in carcere, è persino utile ai Cittadini.

Però il Presidente Mattarella per il Corpo non sarà disponibile in maniera assoluta e a noi viene da pensare, forse anche sbagliando, che la di là delle capacità e dell’incisività dei vari uffici cerimoniale e stampa, soprattutto in Via Arenula,  il problema riguarda proprio la Polizia Penitenziaria e non solo perché all’esterno e persino all’interno del Dap ci descrivono (leggasi ci vogliono) ignoranti, pesantemente violenti, in maggioranza assenteisti e con i sindacati pronti a fare “caciara” in ogni occasione.

Il problema è che per la Polizia Penitenziaria il futuro istituzionale è quanto mai incerto e oscuro e se è vero che il progetto Ardita è stato abortito e lo scioglimento del Corpo non è oggi tra le priorità del Governo Renzi  a differenza di quello che poteva essere per la Forestale, domani non potrebbe essere più così ed  è il caso che iniziamo seriamente a pensarci, se non  nel nostro diretto interesse in nome di quella Collettività nazionale che diciamo, fino ad oggi ancora come Corpo di Polizia, di voler continuare a tutelare.

OSAPP
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