Attualità

Detenuto stacca a morsi dito al compagno di cella e se lo mangia

E’ successo a Poggioreale. La notizia diffusa dal garante dei detenuti Ciambriello.


“Nel pomeriggio di mercoledì, all’interno della casa circondariale di Poggioreale, si è verificato un episodio terribile di cannibalismo. Un detenuto affetto da disturbo psichico, diagnosticatogli presso l’ospedale di Torre del Greco dal quale era stato dimesso, ha aggredito prima lanciando detersivo negli occhi, e poi ha letteralmente staccato e mangiato parte di un dito di un altro detenuto, anche lui affetto da problematiche psichiche”. È quanto rende noto il garante campano dei diritti dei detenuti, Samuele Ciambriello.

“Oltre che l’aumento degli psichiatri, è ormai chiaro che serve nel carcere di Poggioreale una struttura adatta all’accoglienza di detenuti affetti da disturbi psichici. Se non una struttura, almeno un’unità operativa dedicata con infermieri, assistenti sociali, tecnici della riabilitazione e psicologi – spiega Ciambriello – sono più di 200 i detenuti psichiatrici presenti nell’istituto, una ottantina sono psicotici. Occorre applicare il decreto della Giunta regionale della Campania area sanitaria n.6 del 25/01/2018, articolo 33.3. Chi cura i pazienti psichiatrici liberi?”.

L’urgenza di agire: un sistema al collasso

La situazione nelle carceri italiane ha ormai raggiunto un punto critico insostenibile. Episodi scioccanti come quello di Poggioreale sono il sintomo di un sistema al collasso, dove la mancanza di strutture adeguate e personale specializzato mette a rischio la sicurezza e la dignità di detenuti e operatori. È giunto il momento che il governo intervenga con misure concrete e immediate. Non si tratta più solo di una questione di diritti umani, ma di una vera e propria emergenza sociale che richiede azioni decise per riformare il sistema carcerario, potenziare l’assistenza psichiatrica e garantire condizioni di detenzione umane e sicure. Il tempo delle promesse è finito: serve un’azione rapida e incisiva per evitare che tragedie come questa si ripetano e per restituire al sistema penitenziario la sua funzione rieducativa, nel rispetto della dignità di tutti.

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