Carabinieri

Denunce occultate, Maresciallo dei carabinieri assolto dopo sei anni. La difesa: ‘Era un complotto'”

Si conclude con una piena assoluzione la vicenda giudiziaria che ha coinvolto il maresciallo Salvatore Doria, ex comandante della stazione dei carabinieri di San Vito Lo Capo. Dopo sei anni di procedimenti, il tribunale monocratico di Trapani ha emesso il verdetto: “assolto per non aver commesso il fatto”.

LE ACCUSE

Nel 2019, la Procura di Trapani aveva avviato un procedimento contro il maresciallo Doria, accusandolo di aver omesso la trasmissione di 61 denunce. L’imputazione includeva l’occultamento di atti pubblici e la gestione irregolare di numerosi documenti, tra cui 13 denunce inserite in fascicoli errati, 24 archiviate impropriamente tra gli “smarrimenti”, 15 denunce soppresse risultanti dai verbali di un appuntato e 9 rinvenute in vari locali della stazione.

LA DIFESA E LA SVOLTA

L’avvocato Nino Sugamele, difensore di Doria, ha smontato l’impianto accusatorio dimostrando che le denunce in questione erano state ricevute da subordinati e mai portate all’attenzione del comandante. “La tesi del complotto per la difesa è evidente”, ha dichiarato il legale, suggerendo possibili sviluppi sulla vicenda.

LE CONSEGUENZE

Il procedimento ha avuto ripercussioni significative sulla carriera del maresciallo, che era stato trasferito a Palermo in seguito alle accuse. La sentenza di assoluzione, emessa dal giudice Roberta Nodari, attende ora le motivazioni che verranno depositate entro 90 giorni.

La vicenda potrebbe non concludersi qui. Emergono interrogativi su possibili strascichi legali riguardanti l’omesso sequestro, la disobbedienza militare e la falsa testimonianza, aprendo nuovi scenari investigativi che potrebbero coinvolgere altri soggetti.

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