Deidda, No ai sindacati militari interforze, si rischia una “macedonia”. SIM Carabinieri “non ledere la specificità”
Si è svolta ieri, 5 marzo 2019, l’audizione del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Enzo Vecciarelli, in Commissione Difesa in materia di associazioni professionali a carattere sindacale del personale militare, durante la quale il Capo di SMD ha evidenziato come sia suo intendimento accogliere senza timore e con atteggiamento solerte e aperto la svolta epocale della sindacalizzazione delle FF.AA. italiane.
IL SIM CARABINIERI – si legge in una nota – condivide l’intendimento del Capo di Stato Maggiore della Difesa di quotare la rappresentatività in base al numerico di ogni singola Forza Armata, pur ribadendo, fermamente, la propria contrarietà a sindacati interforze indicati correttamente dall’onorevole Sasso Deidda come una “macedonia” che andrebbe a ledere “le bellissime differenze di specificità” di ogni Forza Armata. In tal senso è stata gradita la precisazione relativamente al conteggio della rappresentatività unicamente con lo strumento di delega stipendiale e non con procedure poco chiare che non coinciderebbero con il principio di trasparenza.
Le esperienze dei sindacati di Polizia – prosegue la nota del SIM – nonché la conoscenza delle nostre dinamiche in relazione alla specificità ci indicano come evitare gli errori del passato, correggendo le eventuali storture, attagliando il tutto in base alle esigenze dei comparti. In questo momento epocale, non si può far finta di non capire che l’associazionismo che vogliamo dovrà essere uno strumento totalmente diverso dalle attuali Rappresentanze, che non si discosti dai principi cardine dell’art. 39 della Costituzione che cosi al primo punto recita; “L’organizzazione sindacale è libera e non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge”.
Il SIM CARABINIERI considera la non trasferibilità del militare che ricopre cariche sindacali, garanzia di democraticità, evidenziando che la giurisdizione per il giudizio di merito debba essere riconosciuta al Tribunale Ordinario del Lavoro, atteso che la specificità e competenza in materia, daranno assicurazione di minore probabilità di errore nei giudizi sui contenziosi con la P.A. per la tutela dei lavoratori.
Infine il SIM Carabinieri – conclude la nota – ripone la massima fiducia nell’organo legislativo impegnato nella stesura della norma, auspicando che tutti gli attori coinvolti, nel dare contributi di pensiero, sapranno trovare maggiori intese con le OO.SS., che, a breve, saranno gli unici organi rappresentativi di tutti gli uomini e donne militari.