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Decreto armi, dallo scudo Samp T ai missili Aspide, cosa invierà l’Italia all’Ucraina

Lunedì 23 gennaio l’Aula della Camera esamina il decreto legge che prolunga per tutto il 2023 l’autorizzazione al governo ad inviare armi all’Ucraina, un provvedimento già approvato dal Senato e che dovrebbe ricevere il via libera definitivo da Montecitorio entro giovedì.

Si tratta di un passaggio che dovrebbe confermare quanto avvenuto a Palazzo Madama e in Commissione, vale a dire la compattezza della maggioranza sul sì al provvedimento, con la Lega che però solleva dubbi sull’efficacia delle sanzioni alla Russia, e una nuova differenziazione nelle opposizioni, con Pd e Terzo Polo a sostegno dell’appoggio militare a Kiev, e M5s e Avs contrari all’invio di armi, tra le quali – ha confermato il ministro Antonio Tajani – dovrebbero esserci i nuovi missili terra-aria di costruzione franco-italiana. Finora, con altrettanti decreti ministeriali, ci sono stati nel 2022 cinque invii di armi.In preparazione il sesto pacchetto

Il sesto decreto sugli aiuti militari è in via di definizione. L’Italia invierà missili antiaerei a Kiev. I dettagli saranno secretati. I tempi per il via libera da parte dell’esecutivo dovrebbero essere stretti. In occasione della riunione del Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina a Ramstein, il ministro della Difesa, Guido Crosetto ha chiarito che l’Italia «è pronta a fare la sua parte». In una intervista al Corriere della Sera Tajani ha spiegato che è in preparazione «il sesto pacchetto».

Via libera all’invio dei missili Samp-T

Nel pacchetto, ha continuato il responsabile della Farnesina, dovrebbero esserci i missili terra-aria Samp-T, di fabbricazione italo-francese, essenziali per la difesa aerea dell’Ucraina per abbattere i missili russi e i droni forniti dall’Iran» ma anche «altre azioni a cui lavoriamo riservatamente». Si tratta di uno scudo dal cielo per proteggere le città dagli attacchi aerei e missilistici e carri armati, tank e mezzi per il trasporto truppe in grado di contrastare la controffensiva russa. Sviluppato a partire dai primi anni 2000 nell’ambito del programma italo-francese FSAF (Famiglia di Sistemi Superficie Aria), il SAMP/T nasce dall’esigenza di disporre di un sistema missilistico a media portata idoneo a operare in nuovi scenari operativi. L’attuale versione del SAMP/T ha capacità di avanguardia nel contrasto delle minacce aeree e dei missili balistici tattici a corto raggio: intercetta velivoli nel raggio di 100 chilometri) e missili balistici tattici a corto raggio (entro 25 chilometri). Le forze armate italiane hanno in dotazione cinque batterie di questi sistemi, che sono già state impiegate sia in attività addestrative che operative, come quando una di queste fu schierata a Roma per sorvegliare i cieli della Capitale in occasione del Giubileo straordinario. Una sola di queste armi, completa degli stessi missili, costerebbe complessivamente circa 750 milioni. L’Italia dovrebbe sostenere circa un terzo della spesa per ogni singolo sistema. Il sistema di difesa è fortemente richiesto da Kiev.

I missili Aspide

Nel pacchetto di sistemi d’arma che saranno mandati all’Ucraina dovrebbero entrare anche i missili Aspide. Si tratta di missili terra-aria di vecchia generazione, che l’Italia non utilizza più. ​Lo Skyguard-Aspide è un sistema d’arma missilistico terra-aria a corta portata contro la minaccia aerea condotta alle basse e bassissime quote. Il sistema è costituito da una centrale di tiro e due lanciatori, denominati U2. È dotato di un’elevata mobilità tattica: lo schieramento di una unità di fuoco è possibile in pochi minuti. All’Ucraina andrà anche materiale civile, come gruppi elettrogeni, riscaldatori, tende e vestiario.

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