CONTRATTO E RIORDINO DELLE CARRIERE, I POLIZIOTTI CGIL SCRIVONO AL PREMIER RENZI
Signor Presidente del Consiglio Matteo Renzi,
il sindacato di polizia che ho l’onore e il piacere di guidare fa riferimento alla più importante delle organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori che considera la confederalità un valore proprio del sindacato, capace di rappresentare gli interessi generali del mondo del lavoro a prescindere dalla categoria di appartenenza. Un elemento, dunque, di unità e di solidarietà tra i lavoratori.
Il Silp Cgil, pertanto, forma e conforma la propria azione a tali principi – diversamente da talune posizioni definite “autonome” e palesemente conservatrici, evidentemente nostalgiche di una frammentazione del mondo del lavoro di antica memoria, dove a prevalere erano gli interessi delle corporazioni e non certo quelli generali -, ciò nella convinzione che un poliziotto non possa stare bene, dal punto di vista professionale, economico e anche umano, se una eguale condizione di benessere non sia nel contempo stata raggiunta anche dagli altri lavoratori pubblici, dagli insegnanti, dai medici, dagli operai e da tutti coloro che contribuiscono alla crescita del nostro paese con il proprio lavoro.
Per questo, signor Presidente del Consiglio, credo che la partita del rinnovo contrattuale non possa essere ulteriormente rinviata, ma che anzi debba trovare un urgente quanto concreto riscontro attraverso un serio confronto con le organizzazioni sindacali. I tavoli di discussione, relativi al pubblico impiego, sono in preparazione e questo è sicuramente un ottimo punto di inizio, frutto del lavoro e dell’impegno della Cgil e degli altri sindacati confederali.
Allo stesso modo, è opportuno che si cominci a discutere in maniera tangibile del contratto relativo alle forze dell’ordine, che hanno i loro stipendi fermi al 31 dicembre 2009. Il bonus di 80 euro percepito nel 2016 dalle lavoratrici e dai lavoratori in divisa ha costituito sicuramente una boccata di ossigeno, ma non può considerarsi esaustivo rispetto alle prerogative di donne e di uomini che rischiano la vita ogni giorno e che oggi si trovano a contrastare, spesso in carenza di mezzi, di organici e di formazione adeguata, un fenomeno, complesso e insidioso, come quello del terrorismo internazionale.
Penso, pertanto, che occorra ripartire dalle risorse del bonus, stanziate unilateralmente e senza confronto tra le parti, incrementando gli 80 euro netti e facendoli rientrare nel montante imponibile, per renderli pensionabili con la prossima legge di stabilità. Sottoscrivere un accordo economico dignitoso che dia incrementi strutturali ai poliziotti è la linea Maginot che il Silp Cgil considera, allo stato, imprescindibile.
Parimenti, occorre cercare di chiudere, presto e bene, la questione del riordino dei ruoli e delle qualifiche del personale delle forze dell’ordine, aspetto previsto dalla riforma Madia che, per noi, deve andare nella direzione di una elevazione delle professionalità degli operatori nonché di fornire sempre maggiori e più elevati standard di sicurezza per i cittadini. La riforma del comparto sicurezza non può infatti tradursi soltanto nella soppressione e nella militarizzazione di una delle forze di polizia più specializzate che esistano in Italia e in Europa, il Corpo Forestale dello Stato. Un provvedimento sbagliato che la Cgil e il Silp Cgil non condividono sia nel metodo che nella sostanza.
C’è la necessità, reperendo anche in questo caso opportune risorse nella legge di stabilità, di dare agli operatori in divisa la possibilità di svolgere un percorso interno di carriera che permetta di valorizzare le eccellenze e di rendere maggiormente efficiente l’amministrazione della pubblica sicurezza, premiando il merito e l’esperienza, in particolare attraverso gli strumenti della formazione del personale che deve diventare sempre più alta e strategica all’interno di un simile quanto delicato comparto.
I tavoli di lavoro tecnici a cui abbiamo partecipato con le amministrazioni interessate, in materia di riordino delle carriere, si sono caratterizzati purtroppo soltanto per alcune proposte irricevibili che il sindacato ha respinto al mittente.
Signor Presidente del Consiglio, i servitori dello Stato continueranno a fare il proprio dovere come prima e più di prima, ma questo non la esime dal fornire risposte concrete a quesiti urgenti. Quelli che, in estrema sintesi, Le ho esposto in questa pubblica lettera. Pur riconoscendo all’attuale governo di avere, almeno in parte, invertito il disastroso trend degli Esecutivi delle destre che hanno falcidiato il sistema della sicurezza in Italia negli anni passati, riteniamo che la strada da percorrere sia ancora alquanto lunga. Il Silp Cgil non farà sconti a nessuno e, in assenza di soluzioni praticabili e soprattutto positive per i poliziotti, la via della mobilitazione non potrà che diventare l’unica soluzione che ci vedremo costretti, nostro malgrado, a praticare.
Distinti saluti.