Continuità o Nuovo Inizio. Chi guiderà l’Arma dei Carabinieri?
Gennaio 2021 non è solo un mese molto atteso da diverse migliaia di persone per un probabile arrivo di una cura per la pandemia di Covid-19 , ma è anche il mese in cui il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Giovanni Nistri , terminerà il suo mandato e dovrà quindi essere nominato un altro Comandante Generale.
L’ultimo periodo non è stato sicuramente positivo per l’immagine dei carabinieri , specialmente con lo scandalo della caserma di Piacenza e tutto il sottobosco di crimini, omertà e corruzione che ne è emerso e quindi è quanto mai necessario dare un segnale di discontinuità con il passato e rilanciare l’immagine dell’Arma presso i cittadini. Non solo, alcune recenti affermazioni del Generale Nistri sulle associazioni sindacali militari, hanno innescato la levata di scudi di molte sigle sindacali anche esterne all’Arma dei Carabinieri.
È quindi importantissimo riuscire a trovare un Comandante che possa incarnare questa voglia di rilancio dell’immagine dell’Arma dei Carabinieri ma che allo stesso modo riesca a mettere d’accordo le varie anime sia del governo che dell’opposizione, tendendo la mano al neonato mondo sindacale militare ed avere il sostegno del Co.Ce.R. sino alla definitiva data di cessazione che prevederà la legge.
Attualmente, Secondo i media ALCUNI, VIENE date venire favorito il Capo di Stato Maggiore, Teo Luzi , nome molto stimato da Nistri ( e non da escludere E Una SUA forte Spinta in tal senso ), ma Anche da PD e Lega. Può essere una soluzione che è in grado di dare continuità con il passato e mettere d’accordo due partiti che sono agli opposti per diversi temi sensibili. Si potrebbe però obiettare che questa sia una mossa da “Gattopardo”, ovvero cambiare tutto per non cambiare nulla e quindi non osare quel segnale di cambiamento che molti si aspettano. Luzi, classe 1959, è diventato generale di corpo d’armata quest’anno e “scavalcherebbe” colleghi più “anziani” nella scalata al vertice, ma in caso di fumata nera il suo nome potrebbe essere riproposto tra 3 anni.
Un secondo nome, particolarmente gradito alla parte 5 Stelle è il Generale di Corpo d’Armata Angelo Agovino , che attualmente ricopre l’incarico di numero due dell’Aise , il servizio di intelligence italiano dedicato all’Estero. Proprio questo incarico può favorire avendo lavorato molto con l’attuale ministro degli esteri, Luigi Di Maio. Agovino sarebbe un nome gradito da molti, plurigraduati e non.
Tuttavia, diverse voci di corridoio sostengono che Agovino rimarrà ai Servizi , dove sta svolgendo un lavoro eccellente divenendo prossimo sostituto del prefetto Gen. D. Mario Parente attualmente direttore dell’AISI. Secondo la legge 124 del 2007, gli incarichi di vertice nei Servizi di informazione e sicurezza durano al massimo quattro anni, rinnovabili una volta sola. Parente ha avuto un primo mandato di due anni e poi un secondo, semper biennale. Scadeva il 16 giugno 2020, avrebbe finito. Ma nella notte prima della scadenza Conte ha firmato il Dpcm con l’anno di proroga «tecnica» (per l’emergenza). Ora rimarrà a sella fino a metà giugno 2021. Dopo potrebbe prenderne il posto Agovino, dove potrebbe rimanere 4 anni con eventuale proroga. Insomma essere a capo dell’AISI sarebbe sicuramente un incarico prestigioso, ovviamente ben remunerato, dietro le quinte, lontano dagli scandali e dalle difficoltà che sta attraversando l’Arma.
Questi sono i due nomi principali, quelli che hanno l’appoggio delle principali forze politiche del Paese. Tuttavia ci sono anche altri candidati che attualmente sono “nelle retrovie” ma non per questo sono meno meritevoli della massima considerazione possibile, anche perché, come l’esperienza ci insegna, non sempre chi è in prima linea indossa il berretto da comandante generale.
Tra questi potrebbe esserci il Generale Gaetano Maruccia , attuale Vice Comandante Generale dell’Arma , già Capo di Stato Maggiore dell’Arma guidata da Del Sette . Uomo di grande esperienza e provate capacità potrebbe essere una buona scelta, anche se sulla sua nomina potrebbe incidere la circostanza di essere stato sentito a sommarie informazioni per il caso Consip.
Altro papabile, è il Generale Enzo Bernardini , attualmente Comandante Interregionale “Vittorio Veneto” a Padova . Un incarico defilato dalle luci romane e quindi considerato un outsider , ma potrebbe rivelarsi l’uomo giusto al posto giusto per poter dare quella nuova immagine dell’Arma che si sta provando a ricostruire da tanto tempo, tenendo conto del fatto che probabilmente non sarebbe in linea con l’attuale leadership , lontano dai riflettori ma vicino alle aspettative che molti riversano sul futuro dell’Arma.
Gennaio è davvero vicino, e solo il tempo ci dirà chi sarà il nuovo Comandante Generale.