Consigliere del PD chiama ceffi i carabinieri durante un comizio di Salvini
“Consigliere Giorgio Pruccoli, leggiamo con profonda amarezza le sue considerazioni in merito a quanto accaduto nel corso di un comizio elettorale organizzato a Villa Verucchio (RN), durante il quale si è sentito sorvegliato da alcune persone che lei ha definito “ceffi”.” E’ quanto scrive in un comunicato stampa il SIM Carabinieri.
Constatiamo, inoltre, un tardivo e quanto mai inopportuno tentativo di legittimare le sue affermazioni, che hanno il sapore di voler strumentalizzare i suoi infondati timori circa l’imparzialità che tutti i servitori dello Stato garantiscono quotidianamente al Paese, nel pieno rispetto di un giuramento prestato che rinnovano quotidianamente nell’intraprendere il proprio servizio.
I comizi elettorali – continua il SIM Carabinieri – per tutti gli operatori delle Forze di Polizia, rappresentano soltanto una delle tante sfaccettature del proprio lavoro, laddove sono facili le occasioni di turbativa di quei diritti fondamentali riconosciuti da tutti gli ordinamenti democratici. Parrebbe superfluo pertanto ribadire tali concetti, che ai più dovrebbero apparire scontati, proprio a chi per propria funzione dovrebbe avere l’interesse di salvaguardare tali principi, ma così evidentemente non è. Definire “ceffo” un Carabiniere facilmente identificabile dalla propria placca di riconoscimento è GRAVE, ipotizzare pubblicamente che lo stesso sia al soldo della compagine politica avversaria è GRAVE, immaginare che sia associabile ad un presunto atteggiamento intimidatorio posto in essere, come da lei ribadito, da tutte le Forze di Polizia è GRAVE.
Tali congetture alimentano ulteriormente un clima di ostilità che nulla dovrebbe avere a che fare con il confronto democratico, clima che si traduce ulteriormente nella percezione di insicurezza che molti cittadini avvertono. Le ricordiamo che l’Arma dei Carabinieri, così come le Forze di Polizia che lei considera avverse alla manifestazione del libero pensiero, è percepita in tutte le comunità che quotidianamente difende, come baluardo di legalità, portavoce di quei valori che hanno costituito negli anni un formidabile humus per la crescita del nostro Paese. Questo SIM Carabinieri – conclude la nota – esprime, ancora una volta, profonda solidarietà nei confronti di un collega come tanti, che tutti i giorni permettono anche a lei di manifestare liberamente un pensiero, sia pur pienamente discutibile, secondo i canoni democratici previsti dalla nostra Costituzione.