In polizia, evidentemente, esiste un problema concorsi!
Tra scandali e trucchi, tra vincitori e vinti il rimedio, comunque, si chiama ricorso, non importa quante ragioni si abbiano l`importante è alimentare, nel vero senso della parola, pletore di avvocati che vendono il sogno di avere per forza ragione.
Così dopo aver ascoltato perfino tariffari per riuscire a diventare agente di polizia senza problemi stavolta ci troviamo di fronte a vice ispettori di sicura ignoranza che hanno vinto un concorso senza merito.
Almeno così sembra a sentire il servizio mandato in onda su LA7 e così saranno considerati i circa 1800 candidati sino ad oggi ritenuti idonei da una commissione composta da prefetti, avvocati e docenti universitari. ( http://www.la7.it/lariadestate/video/polizia-il-sospetto-di-brogli-al-concorso-19-08-2016-191683 )
Tra quei 1800 “caproni” (per alcuni tutti raccomandati) ci sono anch’io, uno di quelli che, come ben specificato nel servizio, è riuscito a superare tutte le prove nonostante il semplice diploma.
Tra quegli scritti che sono serviti a valutare il grado di preparazione da tempo circolano una ventina di testi, ritenuti idonei che, è giusto dirlo, sono effettivamente un’enorme vergogna agli occhi di chi non è riuscito ad arrivare all’idoneità.
Tra periodi senza senso, congiuntivi inesistenti, improbabili verbi avere di cui ancora cerchiamo le “H” a “Chi l`ha visto”, ritenerci immeritevoli al limite dell`insulto rappresenta solo un gioco triste che serve a creare semplicemente più sconfitti.
Tra aberrazioni giuridiche all’interno di quei testi e sogni infranti di chi pretendeva un legittimo riconoscimento quello che non si dice è che per troppi anni tanti ottimi poliziotti sono rimasti al palo, senza avere possibilità di crescere professionalmente e dopo aver perso forse l`unica occasione della loro carriera ragionano in termini disfattisti: “muoia sansone con tutti i filistei!”
Perché, diciamolo, se l’anno prossimo ci fosse la certezza di un nuovo concorso senza far passare ancora 15 anni non assisteremmo a così tanto livore, a comportamenti al limite dell’accanimento, perché vorrei davvero leggerli certi testi di chi si ritiene idoneo per il solo fatto di essere laureato!
Ed è certo colpa anche di chi, “insieme per la giustizia”, non ha pensato a tutelare, a capire, ad agire per tempo con meccanismi tali da renderci non nemici/colleghi, dove conti solo se oltre ad avere la mia stessa divisa fai parte anche della mia stessa bandiera, del mio sindacato!
Così come vorrei vedere le lauree di certi soggetti che in passato hanno avuto crediti formativi in taluni atenei per il solo fatto di essere poliziotti e per questo, pur consci della loro ignoranza, si sono messi in tasca il titolo perché, se sono diventati poliziotti, qualcosa del diritto sapranno di sicuro….
Tra quei poliziotti immeritevoli idonei ci sono anni di sacrifici, ci sono individui con libri sulle ginocchia ai capezzali di padri, figli, mogli o loro stessi malati, veri e non immaginari, che nemmeno sapevano se per quelle patologie sarebbero rientrati in servizio.
Umanità queste che devono essere salvaguardate, così come quelle di chi non ha raggiunto il risultato, a cui deve essere data la certezza che non è tutto finito, che non è l’ultima chiamata, che a breve ci sarà una nuova opportunità.
Così che davvero, “insieme per la giustizia”, con indosso un`unica divisa.
Di questo si devono interessare i sindacati per i non idonei, di creare opportunità senza divisioni e sotterfugi, evitando quell`humus di una contrapposizione devastante che da troppo tempo caratterizza l’essere poliziotto sindacalizzato.
In Giacca Blu – Michele Rinelli