CONCORSO NELL’ARMA: VIETATI I TATUAGGI PER I MARESCIALLI
Fra i tanti problemi e crucci imposti dalla crisi economica, dalla disoccupazione e dalle incertezze sulla capacità di esprimere un governo stabile ed efficace, con le evidenti problematiche che affliggono il Comparto Sicurezza e Difesa, ci stupisce come sia possibile pensare ad escludere (in un concorso interno riservato ai militari dell’Arma) il personale con tatuaggi.
E’ il caso di fare una premessa: L’Arma non ha inventato niente di nuovo, le limitazioni ai tatuaggi sono già operanti da tempo. Si è limitata ad attuare, maldestramente e con un’integrazione successiva, una direttiva diramata dallo Stato Maggiore dell’Esercito il 26 luglio 2012, che in sintesi vieta ai propri soldati di portare tatuaggi che siano visibili anche con l’uniforme indossata e comunque proibisce tutti i tatuaggi sconvenienti (razzisti, offensivi, contrari alla morale e comunque in disaccordo con i principi della nostra Repubblica) visibili anche con tuta ginnica (pantaloncini e maglietta). Stabilito che restrizioni e divieti sui tatuaggi per i militari sono previsti da Leggi o Regolamenti, vediamo di capire perché sia nata una discussione tanto animata su questo
provvedimento. Già perché quello che alcuni futuri concorrenti non accettano, è il fatto di riservare questo divieto a chi vesta già la Divisa. Il paradosso è proprio questo, si tratta di un concorso interno riservato a carabinieri che comunque abbiano almeno 7 anni di servizio, ognuno con un proprio percorso formativo, con esperienze operative differenti, e, magari, con uno o più tatuaggi, sicuramente nascosti anche dalla divisa estiva, ma comunque, per alcuni, visibili in uniforme ginnica (pantaloncini e maglietta). Questa una delle novità del bando di concorso .
provvedimento. Già perché quello che alcuni futuri concorrenti non accettano, è il fatto di riservare questo divieto a chi vesta già la Divisa. Il paradosso è proprio questo, si tratta di un concorso interno riservato a carabinieri che comunque abbiano almeno 7 anni di servizio, ognuno con un proprio percorso formativo, con esperienze operative differenti, e, magari, con uno o più tatuaggi, sicuramente nascosti anche dalla divisa estiva, ma comunque, per alcuni, visibili in uniforme ginnica (pantaloncini e maglietta). Questa una delle novità del bando di concorso .
A parte che viene da chiedersi quando un maresciallo dell’Arma potrà mai indossare un pantaloncino in servizio e quindi ostentare il proprio tatuaggio, ma anche perché, ammettere il tatuaggio tra i graduati ed i sovraintendenti, e precluderlo per coloro che, tra questi, aspirino a transitare nel ruolo marescialli.
Molti concorrenti avranno alle spalle decenni di servizio e magari qualche tatuaggio ante – direttiva ed ora vedono sbarrata la strada della propria carriera, perché improvvisamente si è deciso che sono motivo di esclusione da un concorso. Non solo. Per chi si fregia di tatuaggi che siano possibile indice di personalità abnorme – si legge ancora nel bando – sarà sottoposto ad accertamenti con visita psichiatrica. Dunque, anche in questo caso, il presunto disturbo della personalità riscontrabile dal tatuaggio sarebbe ammesso per chi presta servizio come appuntato o brigadiere magari sino al termine della carriera ed in reparti di eccellenza, ma non di certo per fare il maresciallo, come se si trattasse di un’Arma diversa.
Insomma a chi veste l’Uniforme da una vita, hanno per l’ennesima volta, cambiato le carte in tavola.
LEGGI INTEGRAZIONE BANDO DI CONCORSO ANNUALE MARESCIALLI