Concorsi Polizia, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza: “non valutiamo l’orientamento sessuale dei candidati”
La ricerca della propria identità di genere paragonata ai disturbi mentali. Non è l’ennesima provocazione della propaganda omotransfobica, ma l’ultimo bando per entrare nella polizia di Stato. Il ministero dell’Interno, infatti, deve arruolare 1.381 nuovi agenti e li cerca con un nuovo concorso pubblicato il 16 maggio 2022 sul sito del Viminale. Il testo, com’è norma, indica le procedure da seguire per partecipare, i tempi e i requisiti richiesti. Peccato che, alla voce «disturbi mentali» che il candidato agente non può avere, appaia la dicitura «disturbi dell’identità di genere attuali o pregressi», ultima nell’elenco di tutte le psicopatologie e associata a «schizofrenia, disturbi dell’umore attuali o pregressi, disturbi dissociativi attuali o pregressi, disturbi d’ansia attuali o pregressi, disturbi somatoformi, disturbi da tic, disturbi della condotta alimentare attuali o pregressi, disturbi sessuali».
LA REPLICA DELLA POLIZIA
In merito agli articoli di stampa apparsi su alcuni quotidiani, che rappresentano come nei concorsi per gli aspiranti ai ruoli della Polizia di Stato, venga valutato l’orientamento sessuale dei candidati, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza precisa che “la notizia è destituita di ogni fondamento”.