COLPO DI SCENA ALLA CASA BIANCA:BIDEN PADRE ASSOLVE BIDEN FIGLIO
La Dinastia Biden: Quando la Grazia Diventa un Affare di Famiglia
In un colpo di scena che ha scosso Washington fino alle fondamenta, Joe Biden ha firmato la grazia presidenziale per il figlio Hunter, riscrivendo il finale di una saga familiare che ha tenuto banco per anni sulla scena politica americana. Un gesto che arriva come un fulmine a ciel sereno a soli 50 giorni dalla fine del suo mandato, contraddicendo platealmente le sue precedenti promesse di non interferenza.
La mossa, orchestrata nel placido scenario di Nantucket durante il weekend del Ringraziamento, ha il sapore amaro di un’ultima carta giocata con il timing di un veterano della politica. Biden senior ha scelto strategicamente di annunciare la decisione prima di un viaggio in Angola, lasciando che la tempesta politica si scateni alle sue spalle.
La grazia “piena e incondizionata” spazza via d’un colpo due processi che vedevano Hunter imputato per evasione fiscale e possesso illegale di armi. Un colpo di spugna su 1,4 milioni di dollari di tasse evase, spesi in quello che sembra il copione di un film di Hollywood: droga, escort, hotel di lusso e auto sportive.
La giustificazione presidenziale suona come un déjà vu: “persecuzione politica”, lo stesso ritornello intonato da Trump nei suoi guai giudiziari. Una curiosa simmetria che non è sfuggita agli osservatori più attenti, con il tycoon che non ha perso tempo per trasformare la vicenda in munizioni per la sua campagna elettorale.
Questo precedente apre scenari inquietanti nella già fragile democrazia americana. Se un presidente può graziare il proprio figlio, quali altri legami familiari potranno influenzare future decisioni presidenziali? La domanda aleggia nei corridoi del potere, mentre i Repubblicani affilano le armi per quello che promette di essere uno scontro politico all’ultimo sangue.
In questa soap opera politica, dove i confini tra giustizia e nepotismo si fanno sempre più sfumati, resta da chiedersi se la “dinastia Biden” non abbia appena fornito il blueprint per future dinastie presidenziali. Nel frattempo, Washington assiste a questo spettacolo con un misto di sconcerto e rassegnazione, mentre il dibattito sulla separazione dei poteri assume contorni sempre più sfocati.