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Cocer Esercito: Linee di principio e di policy sulla Specificità del mondo militare. Ecco il documento

Il CoCeR Esercito ha inviato un documento al Capo di Stato Maggiore al fine di porre in essere ogni utile iniziativa tesa a concretizzare la specificità militare

Il documento del CoCeR

È doveroso iniziare questa disamina ringraziando lo Stato Maggiore della Difesa per aver istituito con tempestività un tavolo tecnico su un argomento molto sentito dal personale quale quello della “Specificità”, auspicato dalla Rappresentanza Militare e autorizzato dal Sig. Ministro della Difesa.

L’analisi che ci accingiamo ad esporre è la logica continuazione di quanto illustrato dal Co.Ce.R. Comparto Difesa durante l’apertura del tavolo concertativo del 27 ottobre 2020 presso il Dipartimento della Funzione Pubblica, che ha, in estrema sintesi, tratteggiato in termini generali alcuni aspetti che caratterizzano “la condizione militare”.

Ora il compito è quello di analizzare gli attuali strumenti normativi in materia al fine di apportare le necessarie modifiche in relazione all’evolversi del modello professionale delle Forze Armate.

Il personale appartenente alle Forze Armate e alle Forze di Polizia, in relazione alla delicatezza e all’importanza dei compiti Istituzionali, connotati da un elevato rischio operativo, è notoriamente sottoposto a una serie di limitazioni e obblighi imposti dalla normativa vigente, che lo collocano in una situazione inconsueta, generalmente definita con l’espressione “condizione militare”.

Su tale concetto il Legislatore ha fissato per il personale un quadro normativo speciale, individuando vincoli precisi – complessivamente non riferibili ad altre realtà – al cui mancato rispetto corrispondono sanzioni disciplinari e fattispecie di reato anch’esse assolutamente particolari.

La “condizione militare” discende, quindi, da uno status che rappresenta una sorta di anomalia o meglio una “specificità” nel panorama giuridico, con inevitabili riflessi sul piano sociale.

Tra le peculiarità che concorrono a delineare tale particolare stato giuridico è doveroso citarne alcune, in principal modo:

  • l’essere sottoposti, oltre alla giustizia ordinaria, anche al codice penale militare di pace e al codice penale militare di guerra;
  • l’incompatibilità, salvo i casi previsti da disposizioni speciali, con l’esercizio di ogni altra professione nonché di attività imprenditoriali e commerciali e con l’assunzione della carica di amministratore, consigliere, sindaco o altra consimile, retribuita o non, in società costituite a fini di lucro;
  • il divieto di partecipare a riunioni e manifestazioni politiche e di svolgere propaganda politica nel corso di attività di servizio, in luoghi destinati al servizio, in uniforme o qualificandosi come militari;
  • il divieto di assumere incarichi dirigenziali ed amministrativi all’interno di partiti e movimenti politici;
  • il divieto di scioperare;
  • il divieto di riunioni non di servizio nell’ambito dei luoghi militari o comunque destinati al servizio, salvo quelle previste per il funzionamento degli organi di rappresentanza;
  • i vincoli posti all’allontanamento dalla località di servizio e di espatrio;
  • il dovere assoluto di obbedienza, nei limiti posti dalla legge e nell’ambito del rapporto di subordinazione gerarchica;
  • l’obbligo di:
    . impegnarsi senza riserve – se necessario, fino al sacrificio della vita – per l’assolvimento dei compiti istituzionali ovvero per la salvaguardia dei valori da difendere;
    . tenere un comportamento irreprensibile e tale da fungere da esempio, anche fuori servizio;
    . conservare e migliorare conoscenze e capacità psico-fisiche;
    . indossare l’uniforme, quando e come prescritto;
    . avere un aspetto esteriore decoroso;
    . tutelare il segreto e mantenere il riserbo sulle questioni militari.

A fronte di tali vincoli e della totale disponibilità richiesta in termini di servizio e mobilità, attualmente la “specificità” del Comparto Difesa e Sicurezza è stata riconosciuta dall’art.19 della Legge n.183 del 2010 cosiddetta “lavori usuranti”.

Sancire la “specificità” delle Forze Armate e Forze di Polizia ha rappresentato pertanto un importante segnale di attenzione per un Comparto troppo spesso trascurato.

L’iter approvativo è stato molto travagliato. Doveroso ricordare il messaggio del Presidente della Repubblica in occasione del rinvio alle Camere dell’Atto Senato n. 1167/B-bis, il quale, recitava “Il provvedimento, che nasce come stralcio di un disegno di legge collegato alla legge finanziaria, ha avuto un travagliato iter parlamentare nel corso del quale il testo, che all’origine constava di 9 articoli e 39 commi, si è trasformato in una legge molto complessa, composta da 50 articoli e 140 commi riferiti alle materie più disparate”.
Il Presidente, nel richiamare le Camere ad adottare un modo più esplicito nello snocciolare le norme vista la complessità del provvedimento, richiamava tutti gli Onorevoli sulla delicatezza dell’argomento in discussione.

Detto ciò appare evidente come il “contenitore giuridico” della Specificità debba necessariamente essere riempito di norme specifiche che agevolino la “condizione militare” anziché complicarla e renderla ancora più aspra.

Ci auspichiamo, a tal proposito, che non si ricada in un errore interpretativo come avvenuto alcuni anni fa con una prima bozza di documento finalizzato a rendere ancora più usurante una professione definita dall’art.19 logorante.

La Specificità dovrà essere un insieme di norme che renda migliorativa la vita del militare, sia sotto l’aspetto economico che giuridico.

L’art.19 c.d. “della Specificità militare” detta dei principi cardini sui quali concentrare le future innovazioni normative, ci riferiamo a:

  • costituire formalmente un autonomo comparto di negoziazione, prevedendo precise modalità di stanziamento delle risorse da destinare ai miglioramenti economici;
  • prevedere un adeguamento della normativa vigente in materia pensionistica, che tenga conto dei particolari requisiti di efficienza operativa richiesti, imposti dalle forme e dai contesti d’impiego.

Questi sono i punti cardini sui quali, a parere di questo Consiglio, bisogna concentrarsi.

Siamo consci del momento storico in cui verte il Paese ma questo non ci può far desistere dal dire che l’unico veicolo normativo teso a sanare l’annosa problematica della previdenza del personale militare è, giocoforza, il contenitore della Specificità.

Nel contempo si dovrà porre la dovuta attenzione al fine di remunerare quelle indennità precipue del mondo militare, concetto tra l’altro enucleato durante l’incontro con il Dipartimento della Funzione Pubblica del 27 ottobre 2020.

La Specificità dovrà necessariamente approcciarsi anche su un altro canale che è quello teso a migliorare la qualità della vita del personale militare quali ad esempio i fringe benefit-welfare.

L’obiettivo dovrà essere considerato tra quelli primari, ove si consideri che solo il raggiungimento dello stesso può creare di fatto la condizione di partenza per ottenere, in prospettiva, previsioni economiche, normative e peculiari rispetto al pubblico impiego.
In tale situazione appare peraltro possibile e indispensabile esplorare tutte le possibilità che possono indirettamente sostenere le famiglie, specie tenendo conto delle precarie condizioni economiche dei redditi più bassi, in particolare con figli, con gravi problemi nel nucleo familiare e non contrattualizzati.

Occorre individuare tutte quelle situazioni che possono portare indirettamente ad elevare il reddito alle famiglie. Tra queste, ci preme evidenziare come assi portanti sette fattispecie:
• La concessione al personale militare di sconti su tutto quanto è monopolio dello Stato;
• La costituzione di punti vendita di merci varie gestiti dall’Amministrazione Militare senza finalità di lucro (a similitudine delle aree Tax-Free degli Aeroporti);
• Estensione dei benefici previsti per le Forze Nato a tutto il personale delle Forze Armate;
• La costituzione da parte della Difesa di specifiche convenzioni per tutto il personale militare con le principali aziende nazionali e non solo di beni e servizi;
• Istituzioni di Poliambulatori di medicina generale e specialistica a servizio del personale militare e rispettive famiglie;
Assegno abitativo per le giovani coppie e per i militari coniugati che sono in attesa di ottenere un alloggio di servizio, al pari di altri Eserciti. Tale beneficio dovrà essere previsto anche per il personale divorziato che non trova collocazione alloggiativa in ambito Forza Armata. Tale indennità dovrà essere priva di qualsiasi detrazione fiscale.
Assegno per il personale che vive in Città dove il costo della vita è molto elevato.
In merito al Welfare è necessario avere maggiore flessibilità nei rapporti diretti con le Istituzioni del territorio localizzate in Enti Regionali – Provinciali – Comunali – al fine di sottoscrivere iniziative che favoriscono il personale nell’utilizzo dei trasporti pubblici o ancora meglio attuare ogni possibile iniziativa tesa a riconoscere la gratuità del trasporto pubblico a tutto il personale militare, acquisto delle case con mutui agevolati, reimpiego con accessibilità privilegiata del personale non vincitore di concorso in enti privati o pubblici e convenzioni con istituti privati o istituzionali per la realizzazione di corsi di formazione.

Tra le tematiche di alta rilevanza per il personale militare rientra a pieno titolo quello relativo alla tutela sanitaria. Deve essere valutata l’opportunità di proporre un adeguato stanziamento di appositi fondi da destinare alla compartecipazione delle Amministrazioni militari alla spesa per la sottoscrizioni di adeguate polizze sanitarie in favore del personale. Proposta che egregiamente lo Stato Maggiore dell’Esercito sta portando avanti con estrema lungimiranza.

Doveroso incentrare la specificità sull’aspetto riferito alla tutela giuridico legale con particolare riferimento alla responsabilità civile verso terzi. E’ necessario prevedere che eventuali danni provocati a terzi da militari durante lo svolgimento di una attività lavorativa devono essere ristorati esclusivamente dall’Amministrazione Militare, impedendo la costituzione di parte civile contro il singolo militare. Il personale dovrà rispondere, successivamente, alla propria Amministrazione che eventualmente si potrà rivalere sullo stesso solo in caso di comprovato dolo o colpa grave.

Infine, si dovrà tener conto della necessità di intervenire sul risarcimento, in caso di sentenza di assoluzione, delle spese sostenute dal personale militare per i vari gradi di giudizio nonché il ristoro economico connesso alla mancata progressione concorsuale di carriera.

Quanto fino ad ora illustrato rappresentano solo gli item che questo Consiglio intende affrontare in maniera corposa e decisa al tavolo tecnico appena istituito.

La Specificità del mondo militare, come si è fino ad ora evidenziato, dovrà necessariamente controbilanciare, in merito all’aspetto economico, giuridico e normativo, quelli che sono i sacrifici, le restrizioni e le limitazioni imposte da uno “status” differente rispetto a tutti i pubblici lavoratori.

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