“CHI SALVA UNA VITA NON COMMETTE MAI REATO”. ASSOLTA IL TENENTE BALANZONI
Prima
udienza, al Tribunale Militare di Roma in Viale delle Milizie,
contro il Tenente Barbara Balanzoni, rea di aver salvato la vita di una gatta
in Kosovo, aiutandola a partorire (senza il suo intervento, l’animale sarebbe
morto tra atroci sofferenze).
udienza, al Tribunale Militare di Roma in Viale delle Milizie,
contro il Tenente Barbara Balanzoni, rea di aver salvato la vita di una gatta
in Kosovo, aiutandola a partorire (senza il suo intervento, l’animale sarebbe
morto tra atroci sofferenze).
I volontari dell’Associazione Animalisti Italiani
Onlus – www.animalisti.it –
guidati dal Presidente Walter Caporale, hanno manifestato pacificamente per mostrare
la loro solidarietà al Tenente Balanzoni, donna coraggiosa ed altruista,
medico anestesista, laureanda in Legge, che in passato aveva prestato la
propria opera di aiuto umanitario anche in Afghanistan, con Medici Senza
Frontiere.
Onlus – www.animalisti.it –
guidati dal Presidente Walter Caporale, hanno manifestato pacificamente per mostrare
la loro solidarietà al Tenente Balanzoni, donna coraggiosa ed altruista,
medico anestesista, laureanda in Legge, che in passato aveva prestato la
propria opera di aiuto umanitario anche in Afghanistan, con Medici Senza
Frontiere.
Tra
le accuse rivolte al Tenente Balanzoni – Medico Chirurgo specialista in
Anestesia e Rianimazione e Ufficiale Medico del ROLE 1 di Villaggio Italia -, compariva
quella per “disobbedienza aggravata continuata”. Tale accusa fa riferimento
all’intervento compiuto in una missione in Kosovo (nella città di Pec), durante
la quale la soldatessa aveva aiutato una gatta partoriente non in grado
di espellere un feto morto dall’utero. Nei mesi precedenti Barbara aveva anche
accudito alcuni cuccioli randagi. Subito dopo lo scandalo sui media ed il conseguente comunicato dello Stato Maggiore con il quale si nega che ogni accusa al Tenente Balanzoni inerente il salvataggio di animali, ma si parla esclusivamente di diffamazione aggravata. Purtroppo si tratta di un comunicato “fuorviante”, infatti,
alla tenente Balanzoni, tra gli altri capi di imputazione, la
disobbedienza aggravata e continuata è stata davvero contestata, come è
possibile leggere sul decreto di rinvio a giudizio. Il tenente Balanzoni è stata assolta da questa accusa perché il fatto non
sussiste. Restano i capi di accusa per diffamazione e ingiuria. Prossima
udienza venerdì 7 marzo e conclusioni venerdì 4 aprile. Tutti i capi d’accusa
partono dalla stessa denuncia.
le accuse rivolte al Tenente Balanzoni – Medico Chirurgo specialista in
Anestesia e Rianimazione e Ufficiale Medico del ROLE 1 di Villaggio Italia -, compariva
quella per “disobbedienza aggravata continuata”. Tale accusa fa riferimento
all’intervento compiuto in una missione in Kosovo (nella città di Pec), durante
la quale la soldatessa aveva aiutato una gatta partoriente non in grado
di espellere un feto morto dall’utero. Nei mesi precedenti Barbara aveva anche
accudito alcuni cuccioli randagi. Subito dopo lo scandalo sui media ed il conseguente comunicato dello Stato Maggiore con il quale si nega che ogni accusa al Tenente Balanzoni inerente il salvataggio di animali, ma si parla esclusivamente di diffamazione aggravata. Purtroppo si tratta di un comunicato “fuorviante”, infatti,
alla tenente Balanzoni, tra gli altri capi di imputazione, la
disobbedienza aggravata e continuata è stata davvero contestata, come è
possibile leggere sul decreto di rinvio a giudizio. Il tenente Balanzoni è stata assolta da questa accusa perché il fatto non
sussiste. Restano i capi di accusa per diffamazione e ingiuria. Prossima
udienza venerdì 7 marzo e conclusioni venerdì 4 aprile. Tutti i capi d’accusa
partono dalla stessa denuncia.
“Esprimo
grande soddisfazione. Un vittoria del buon senso. Salvare una vita è sempre un
meraviglioso gesto di bontà – ha dichiarato Walter Caporale – che andrebbe
premiato con un encomio e portato ad esempio. Il Tenente Balanzoni, al
contrario, ha rischiato fino ad un anno di carcere per aver salvato una
gatta che, in Kosovo, non riusciva ad espellere un micetto morto. Le Basi
Militari italiane all’estero sono territorio italiano e dunque anche nelle Basi
Militari sono in vigore le Leggi italiane. L’omissione di soccorso è un reato,
non la salvezza di un essere vivente. Felice del grande risultato e della
celerità del tribunale militare. Noi torneremo a sostenere il Tenente Balanzoni
anche alle prossime udienze. Felici comunque che l’accusa più grave e
difficile, legata alle questioni animaliste, sia caduta”.
grande soddisfazione. Un vittoria del buon senso. Salvare una vita è sempre un
meraviglioso gesto di bontà – ha dichiarato Walter Caporale – che andrebbe
premiato con un encomio e portato ad esempio. Il Tenente Balanzoni, al
contrario, ha rischiato fino ad un anno di carcere per aver salvato una
gatta che, in Kosovo, non riusciva ad espellere un micetto morto. Le Basi
Militari italiane all’estero sono territorio italiano e dunque anche nelle Basi
Militari sono in vigore le Leggi italiane. L’omissione di soccorso è un reato,
non la salvezza di un essere vivente. Felice del grande risultato e della
celerità del tribunale militare. Noi torneremo a sostenere il Tenente Balanzoni
anche alle prossime udienze. Felici comunque che l’accusa più grave e
difficile, legata alle questioni animaliste, sia caduta”.
“L’
Art. 716 del TU 90/2010 sui doveri dei militari riporta: “Il militare, specie
se investito di particolari funzioni e responsabilità, non può invocare a
giustificazione della propria inerzia, di fronte a circostanze impreviste, il
non aver ricevuto ordini o direttive.” Ancora una volta, sembrano
opportune, le parole pronunciate nel 2013 da Papa Francesco: “Dobbiamo
avere rispetto per ogni Creatura di Dio e per l’ambiente in cui viviamo”.
Art. 716 del TU 90/2010 sui doveri dei militari riporta: “Il militare, specie
se investito di particolari funzioni e responsabilità, non può invocare a
giustificazione della propria inerzia, di fronte a circostanze impreviste, il
non aver ricevuto ordini o direttive.” Ancora una volta, sembrano
opportune, le parole pronunciate nel 2013 da Papa Francesco: “Dobbiamo
avere rispetto per ogni Creatura di Dio e per l’ambiente in cui viviamo”.
“Esiste
un precedente e riguarda David Grassi, l’ufficiale di Marina che
tempo fa si rifiutò di adempiere all’ordine di gettare in mare migliaia di
rifiuti oleosi; condannato a 15 giorni di galera e con una carriera finita, dopo
12 anni ha vinto ottenendo giustizia. Chi onora il proprio Paese andrebbe
investito dei giusti meriti, andrebbe supportato, sostenuto e gratificato.
Dunque anche questo processo si è concluso con l’assoluzione con formula piena.
Chi salva una vita non commette mai un reato. Esprimiamo la nostra
solidarietà al Tenente Barbara Balanzoni”, conclude il comunicato di
Animalisti italiani onlus. (qn.quotidiano.net)
un precedente e riguarda David Grassi, l’ufficiale di Marina che
tempo fa si rifiutò di adempiere all’ordine di gettare in mare migliaia di
rifiuti oleosi; condannato a 15 giorni di galera e con una carriera finita, dopo
12 anni ha vinto ottenendo giustizia. Chi onora il proprio Paese andrebbe
investito dei giusti meriti, andrebbe supportato, sostenuto e gratificato.
Dunque anche questo processo si è concluso con l’assoluzione con formula piena.
Chi salva una vita non commette mai un reato. Esprimiamo la nostra
solidarietà al Tenente Barbara Balanzoni”, conclude il comunicato di
Animalisti italiani onlus. (qn.quotidiano.net)