Cerimonia di cambio al vertice dell’Arma, Crosetto: “Non esiste futuro senza Carabinieri”. Il commosso saluto di Luzi e l’insediamento di Luongo
In una giornata carica di emozione e solennità istituzionale, la Piazza d’Armi ha fatto da cornice al passaggio di consegne tra il Generale Teo Luzi e il nuovo Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale Salvatore Luongo. Una cerimonia che ha visto protagonisti tre intensi discorsi che hanno tracciato il passato, il presente e il futuro dell’istituzione.
L’addio commosso di un comandante
Quarantasei anni di carriera militare si sono condensati nel toccante discorso di commiato del Generale Luzi. “Ho iniziato il mio percorso nell’Arma a 18 anni, varcando il portone dell’Accademia Militare di Modena,” ha ricordato con voce vibrante. “La vocazione militare è nata quasi per caso, grazie all’intuito del comandante di stazione del mio paese.”
Nel ripercorrere il suo mandato, Luzi ha enfatizzato i principi guida dell’Arma: “Stile, organizzazione, fede, fermezza, umanità e giustizia sono i valori che ho sempre cercato di incarnare.” Ha poi aggiunto una riflessione personale sulla leadership: “Essere comandante è il lavoro più bello del mondo, ma presuppone la consapevolezza di dover essere autorevoli, non autoritari.”
La visione innovativa del nuovo Comandante
Il Generale Luongo ha assunto il comando con un discorso che ha unito memoria e futuro. Nel giorno del 21° anniversario della strage di Nassirya, ha condiviso un ricordo personale: “Ho bene impressa nella memoria quella tragedia, avendo avuto il compito all’epoca, quale comandante del Gruppo Carabinieri di Roma, di partecipare al ricevimento delle salme dal teatro operativo.”
Guardando al futuro, ha delineato una chiara strategia di modernizzazione: “L’Arma deve continuare a massimizzare l’impiego della tecnologia sia in funzione preventiva che repressiva, sfruttando anche le reali potenzialità dell’intelligenza artificiale.” Ha poi aggiunto: “Scommettiamo sui nostri giovani Carabinieri, incitiamoli al cambiamento, stimoliamoli a cercare nuove strade, in modo che ogni militare si senta pienamente coinvolto in un virtuoso processo di crescita.”
Le parole del Ministro: tra tradizione e innovazione
Il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha sottolineato l’unicità dell’approccio dell’Arma, rivolgendosi al Generale Luzi ha detto “C’era una costante nei dialoghi che noi avevamo: il carabiniere, la consapevolezza che non esiste un’organizzazione se le persone che ne fanno parte non si sentono onorate di servirla e non sentono di essere considerati dalle persone che servono.”
Sul nuovo comandante, Crosetto ha evidenziato un aspetto simbolico significativo: “Lei non è nato con la Nunziatella, è nato come carabiniere nella caserma di Venafro da figlio di un carabiniere. Questa è lo stato che ci piace, quello in cui nessuna persona può avere limiti davanti, quello in cui qualunque persona può per merito raggiungere, se si sacrifica, se lavora, se si impegna, qualunque risultato.”
La fiducia come pilastro della democrazia
Il Ministro ha poi affrontato temi fondamentali per il futuro: “Abbiamo la necessità e il dovere di ricostruire la fiducia di tutti gli italiani nei confronti di chi gestisce la loro sicurezza,” ha dichiarato. “Chi ha potere ha responsabilità, chi ha potere deve servire di più, chi ha potere non lo usa se non nell’interesse delle istituzioni e della Repubblica Italiana.”
Il tributo alle famiglie
Un momento particolarmente toccante è stato il ringraziamento alle famiglie. Luzi ha espresso gratitudine alla sua: “Grazie a mia moglie Giusi e mia figlia Leonora, due donne speciali che sono state al mio fianco sempre con molta discrezione, sopportando in silenzio difficoltà e sacrifici.” Crosetto ha sottolineato: “Voglio approfittare di questa riflessione proprio per ricordare quanto servire un paese, servire in armi, sia una cosa pesante soprattutto per le famiglie.”
Lo sguardo al futuro
La cerimonia si è conclusa con messaggi di speranza e determinazione. “Viviamo tempi difficili, sempre più complessi,” ha affermato Crosetto, “ma l’Arma è uno dei pilastri su cui si fonda la sicurezza del nostro paese.” Ha poi concluso con parole che sono diventate il simbolo della giornata: “Non esiste difesa senza Carabinieri, non esiste nazione senza Carabinieri, non esiste futuro senza sicurezza di cui voi siete parte.”
Il nuovo Comandante Luongo ha chiuso citando Seneca: “Non è perché le cose sono difficili che non osiamo farle, è perché non osiamo farle che le cose diventano difficili”. Un messaggio che ben sintetizza lo spirito con cui l’Arma dei Carabinieri si prepara ad affrontare le sfide future sotto la sua nuova guida.
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