Carabinieri sul piede di guerra, Unarma alza la voce: “O ci ascoltate o sarà protesta”
Roma – Non si placa la mobilitazione dei Carabinieri di Unarma, l’associazione sindacale che rappresenta il personale dell’Arma. Dopo le recenti proteste, il segretario generale Antonio Nicolosi ha annunciato il continuo delle azioni di dissenso, a partire dal rifiuto di partecipare agli incontri con i comandanti di legione e alle cerimonie ufficiali, a prescindere dalle decisioni delle altre sigle sindacali.
“Non ci piace la formula del bastone e della carota: su questo saremo risolutivi. Noi abbiamo una parola sola!”, ha dichiarato Nicolosi, riferendosi alla necessità di ottenere risposte concrete alle richieste avanzate. In particolare, Unarma chiede maggiori risorse per il rinnovo del contratto di lavoro e garanzie per la tutela di tutti i dirigenti sindacali.
Secondo Nicolosi, se tali richieste non verranno accolte, Unarma è pronta ad organizzare un’altra manifestazione di piazza nel mese di ottobre, proseguendo la mobilitazione già in atto. Un segnale quindi di come la tensione tra i Carabinieri di Unarma e i vertici dell’Arma sia tutt’altro che sopita e come le prossime settimane saranno decisive per trovare un punto di incontro sulle legittime rivendicazioni avanzate dal sindacato. La palla passa ora ai tavoli negoziali, ma senza fatti concreti la protesta sembra destinata ad aumentare ancora.
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