Carabinieri, incertezza sul servizio: sapere solo il giorno prima quale sia il turno del giorno dopo
Grazie a uno studio avviato da Pianeta Sindacale Carabinieri, l’associazione professionale a carattere sindacale dei Carabinieri nata solo meno di 9 mesi fa, svolto di concerto con professionisti ed esperti del settore (docenti e noti psichiatra, neurologi e specialisti psicologi) ha portato a stabilire che lo stress del Carabiniere e le fragilità a cui si imbatte sono un tema da affrontare per individuare soluzioni da porre in essere per migliorare la qualità della vita da Carabiniere.
L’inizio del percorso di analisi e studio avviato da PSC ASSIEME parte dalla giornata del Carabiniere e dalla consapevolezza di sapere solo il giorno prima quale sia il turno di servizio del giorno dopo. Il breve lasso di tempo in cui si viene a sapere quale turno di servizio svolgere incide anche sulla vita privata e familiare del militare circostanza questa che alimenta lo stress del carabiniere. L’assenza di una disposizione che metta in condizione i vari Comandanti di predisporre una pianificazione del servizio da svolgere per più giorni successivi, seppur con una pianificazione indicativa, crea un disorientamento con cui convive giornalmente il Carabiniere. Studi di settore portano a stabilire che questo è un primo fattore di stress che grava sulla giornata del Carabiniere. Nel panorama dei Carabinieri di tutta Italia ci sono reparti che sono già organizzati con una pianificazione dei servizi del reparto che porta in maniera documentata ad una maggiore armonia del militare nell’approccio con il servizio quotidiano. Una condizione di migliore armonia a fronte di chi ogni giorno deve attendere l’ora di pranzo per sapere cosa farà il giorno dopo. Per PSC ASSIEME, che denuncia il disagio, le attuali disposizioni non sono più al passo con i tempi. Questo l’iniziale quadro emerso dallo studio avviato da PSC Assieme secondo cui il Carabiniere convive con più condizioni di stress che verranno analizzate man mano con l’impegno dell’Associazione a dare i dovuti contributi collaborativi allo Stato Maggiore dell’Arma dei Carabinieri al fine di trovare soluzioni che possano migliorare la qualità di vita dei Carabinieri essendo questo l’obiettivo primario di PSC ASSIEME. Ritornando però alla mancata pianificazione dei servizi l’Associazione PSC ASSIEME rivolge un accorato appello al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi. Peraltro proprio lui – sottolinea l’associazione in una nota – in Lombardia nel suo periodo di Comando diede una disposizione in tal senso che ancora oggi lascia traccia positiva alla vita e all’organizzazione dei reparti dell’Arma che hanno seguito il suo monito formale a pianificare i servizi. L’invito quindi al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri è quello di rendere operativa a livello nazionale quella che fu’ la disposizione “illuminata” fatta da Lui stesso in Lombardia consentendo a tutte le Stazioni Carabinieri, Tenenze, e tutti i reparti che necessitano di una organizzazione dei servizi che possa dare una risposta importante al miglioramento della qualità della vita del Carabiniere e delle loro famiglie. La condizione di stress quotidiana del Carabiniere rischia di ripercuotersi sulla qualità del servizio svolto dai carabinieri a favore dei cittadini e questo non lo vogliamo assolutamente. E’ tempo di soluzioni, BASTA restare a subire le condizioni di stress passivamente. PSC ASSIEME è attiva per il bene dell’istituzione che i Carabinieri amano profondamente. Chi ama costruisce con i fatti unendo le competenze e le professionalità a disposizione di tutti e in questo caso dei Carabinieri patrimonio essenziale per la tutela delle nostre Comunità.