Carabinieri, in arrivo gli arretrati delle nuove indennità
Il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ha diffuso una nota ufficiale che riguarda il rinnovo del contratto di lavoro 2022-2024 per il comparto Difesa e Sicurezza. Nello statino paga di ottobre, il Centro Nazionale Amministrativo provvederà a liquidare gli arretrati relativi alle indennità accessorie maturate a partire dal 1° gennaio 2024, come stabilito dal DPR 24 marzo 2025 n. 53.
Le nuove indennità: dal cinofilo agli artificieri
La novità più rilevante riguarda l’introduzione di nuove forme di compenso legate a specifiche attività operative. Nel dettaglio, saranno riconosciute:
- indennità per il personale specializzato del settore cinofilo;
- indennità per attività di controllo del territorio, con un ampliamento dei beneficiari rispetto al passato;
- indennità supplementare mensile TIER2;
- indennità mensile per artificieri;
- indennità di presidio territoriale.
Un pacchetto di misure che mira a valorizzare ruoli delicati e altamente specializzati, troppo spesso sottopagati rispetto alle responsabilità e ai rischi connessi.
Adeguamento delle indennità preesistenti
Non solo nuove voci, ma anche un ritocco economico alle indennità già esistenti, con incrementi che riguardano categorie ben precise:
- indennità di rischio per operatori subacquei;
- indennità per equipaggi fissi di volo e sperimentatori di volo;
- indennità per il personale in possesso di qualifiche professionali nel settore cyber.
Un riconoscimento che tiene conto dell’evoluzione delle competenze richieste, in particolare nei settori tecnologici e di alta specializzazione.
Procedure digitali per la liquidazione
Per garantire una gestione automatizzata e puntuale, sono già disponibili sugli applicativi Meiliorinle/A15 Elettronico le nuove tipologie di impiego da valorizzare durante la registrazione del servizio. Una misura tecnica, ma fondamentale, che permetterà di velocizzare i tempi di liquidazione delle indennità senza ulteriori passaggi burocratici.
Un passo avanti, ma basterà?
Il rinnovo contrattuale e il pagamento degli arretrati rappresentano senza dubbio un segnale positivo, ma non mancano i punti critici. Le indennità, pur aggiornate e ampliate, restano in molti casi lontane dal compensare i rischi reali affrontati quotidianamente da chi indossa l’uniforme.
La domanda resta aperta: basterà questo pacchetto di misure a colmare il divario tra impegno, responsabilità e retribuzione?
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