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CARABINIERI E VIGILI DEL FUOCO SCONGIURANO LA TRAGEDIA: “NON E’ FICTION E’ VITA REALE”

Scene del genere, di solito, appartengono più alle fiction che alla vita reale. Eppure in un piccolo comune a 40 km dalla Capitale, dove tutto è solito scorrere tranquillo, solo lo spirito d’iniziativa ed il coraggio dei Carabinieri hanno evitato che un’operazione di routine si trasformasse in tragedia. La mattina dello scorso 27 aprile, a Marcellina (RM), – riferiscono in una nota i delegati militari dei Carabinieri Carmine Caforio del Co.Ba.R. Lazio e Giuseppe La Fortuna del Co.Ce.R.- i Carabinieri della locale Stazione, allo scopo dare seguito all’ordinanza di sgombero di alcuni manufatti abusivi emessa dal Tribunale di Tivoli, intervenivano presso uno stabile del centro storico per collaborare nelle previste operazioni.

Tutto era stato pianificato e curato nei minimi dettagli e sul posto, oltre ai militari dell’Arma, erano presenti funzionari del Comune, agenti della Polizia Locale, due squadre dei Vigili del Fuoco di Roma, personale della ASL di Guidonia e un’ambulanza del 118. Improvvisamente la situazione di apparente calma degenerava e l’occupante dello stabile, impossessandosi di una bombola di gas e più bottiglie in vetro e plastica contenenti liquido incendiario, minacciava di farsi esplodere coinvolgendo il proprio stabile ed il palazzo attiguo, abitato da numerose famiglie. Senza esitazione, i Carabinieri, seguiti da alcuni Vigili del Fuoco, si portavano sulla terrazza della palazzina adiacente e, dopo aver scavalcato un muro di cinta ed abbattuto la porta delle scale, raggiungevano il pianerottolo del secondo piano, dove nel frattempo si era barricato il soggetto. La trattativa intrapresa dai militari risultava vana e, allo scopo di evitare una tragedia ormai delineata e annunciata, si decideva di abbattere la porta di ingresso dell’appartamento. In preda ad un’evidente crisi, l’occupante dava inizio ad un fitto lancio di bottiglie incendiarie contro i militari, uno dei quali veniva parzialmente colpito dalle fiamme. Il liquido altamente infiammabile si espandeva immediatamente nella stanza ed in breve tempo le lingue di fuoco ed il fumo acre avvolgevano l’intera abitazione fino a giungere sul pianerottolo. Mentre la situazione sembrava volgere al peggio, si attivavano le autobotti dei Vigili del Fuoco che in piena sinergia con i militari dell’Arma iniziavano una lotta contro il tempo allo scopo di scongiurare un vero disastro.

Giungevano i rinforzi dalla Stazione Carabinieri, tra cui il Comandante ed un Brigadiere che poco dopo rimaneva lievemente ferito a seguito del lancio di bottiglie incendiarie. Il Maresciallo intervenuto per primo sul posto, approfittando del fitto fumo che ostacolava la visibilità, si procurava un estintore ed attraverso l’effrazione di una finestra, irrompeva nuovamente nella stanza dove era rifugiato il soggetto, il quale colpiva con una bottiglia in vetro il sottufficiale ma, prima ancora di riuscire a dar fuoco alla stanza completamente cosparsa di liquido incendiario, veniva avvolto dalla nube provocata dalla sostanza contenuta nell’estintore che lo stesso militare indirizzava verso di lui accecandolo. Pochi istanti dopo, il pericoloso soggetto, affetto da evidenti problemi mentali, veniva fermato e successivamente sottoposto a terapia sanitaria obbligatoria presso il reparto di psichiatria dell’Ospedale di Tivoli. Grazie al coraggioso intervento e alla determinazione di questi valorosi uomini – concludono i delegati Caforio e La Fortuna – il bilancio si limitava a soli tre feriti, di cui due militari dell’Arma e un Vigile del fuoco, con prognosi dai due ai sei giorni di guarigione.

 

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