Carabinieri, correttivi di seconda battuta al Riordino delle Carriere. Analisi del SIM CC
Riportiamo l’analisi dettagliata sui correttivi al riordino delle carriere elaborata in un editoriale dal SIM Carabinieri. “Siamo ormai giunti al ventesimo giorno di attesa della pubblicazione nella G.U.R.I. del Decreto Legislativo recante i correttivi al c.d. “riordino delle carriere”. Un provvedimento, quest’ultimo, entrato in vigore nell’ormai lontano luglio 2017 ma che, è appena il caso di ricordare, sin dalla sua nascita ha suscitato non pochi malumori in tutto il personale del comparto Sicurezza ed, in particolar modo, in quello della categoria “ispettori”.
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Questo malcontento, sfociato nella proposizione di migliaia e migliaia di ricorsi amministrativi, può essere spiegato sia dal mancato appagamento delle aspettative di quei tantissimi ispettori rimasti impaludati in anni ed anni di mancate progressioni al grado apicale della categoria, nonché, per chi aveva ottenuto quell’agognata promozione ma sprovvisto della sufficiente anzianità, dell’amarezza di rimanere bloccato per anni ed anni in un grado intermedio, percependo questa circostanza come un vero e proprio “demansionamento di fatto”. Questi sentimenti di profonda quanto legittima insoddisfazione, per niente mitigati dall’approvazione di una prima tranche di correttivi, del resto completamente inadeguati sia sul lato economico che normativo, sono stati fatti propri sia dagli Organismi di Rappresentanza del XII Mandato (subentrati al mandato precedente nel maggio 2018) nonché, a partire dal 2019, anche dalle nascenti Organizzazioni Sindacali di categoria (prima di tutte, e non solo in ordine temporale, dal SIM Carabinieri).
Tutto ciò, è giusto ricordarlo, anche grazie all’aggregazione spontanea di migliaia di ispettori in gruppi di interazione social, i quali – e questo è da rimarcare – si sono sempre mossi in modo propositivo e mai fuori dalle regole. Il primo e più numeroso di questi gruppi, attualmente presente su tutte le piattaforme social, è l’ormai famoso “Equo Riordino”, un nome che già racchiude in se tutte le legittime aspettative di chi vi ha partecipato in questi anni. L’approvazione dei correttivi, dopo un iter legislativo che sarebbe un eufemismo definire “travagliato”, anche a seguito della caduta del governo giallo-verde ed una prima stesura poi superata ed integrata da un successivo apporto di stanziamenti da parte dell’attuale governo, è datata 27 dicembre 2019.
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Ebbene, dopo questo breve ma doveroso excursus temporale, veniamo alle modifiche legislative più importanti contenute in questo decreto legislativo il quale, è appena il caso di ricordarlo, avrà effetto su tutte le categorie di personale e su tutte le amministrazioni del comparto Sicurezza. Per quanto riguarda l’Arma dei Carabinieri, nell’attesa che con la definitiva pubblicazione del provvedimento si possa compiere un’analisi più precisa e puntuale, possiamo rilevare quanto di seguito:
a) ruolo Appuntati e Carabinieri:
- una cospicua riduzione del complessivo percorso di carriera (ridotto da 22 a 19 anni), ottenuta mediante la diminuzione di 3 anni (da 8 a 5) della permanenza nel grado di Appuntato Scelto al fine dell’attribuzione della qualifica speciale;
- l’aumento dell’importo dell’assegno funzionale, limitatamente a quello corrisposto al personale con 17 anni di servizio, e quantificabile in 270,00 euro annui (22.50 euro lordi mensili);
- incremento dell’organico del ruolo di base di 1.740 unità, nonché, a partire dal 2020 e fino al 2024, la possibilità di accedere a quello superiore mediante concorsi straordinari per un massimo di 3.500 unità;
- l’allineamento della decorrenza giuridica, anche ai fini della ferma volontaria, della data di arruolamento degli allievi carabinieri, ciò nel caso di svolgimento di un corso formativo articolato su diversi periodi temporali;
b) ruolo Sovrintendenti:
- l’abbreviazione del complessivo percorso di carriera (da 18 a 15 anni), ottenuto mediante la riduzione di 1 anno (da 5 a 4) della permanenza nel grado di Vice Brigadiere, per la promozione a Brigadiere, e di 2 anni (da 8 a 6) nel grado di Brigadiere Capo, per l’attribuzione della qualifica speciale, ovvero, anticipazioni nel raggiungimento di gradi/qualifica successivi, per il personale che non beneficia direttamente delle suindicate misure di riduzione;
- una nuova procedura concorsuale per titoli ed esami per l’accesso al ruolo Ispettori riservata ai Vice Brigadieri e ai Brigadieri (la procedura per soli titoli sarà riservata ai Brigadieri Capo/Q.S.);
- la possibilità, a partire dall’anno 2020 e fino al 2021, per 600 Brigadieri Capo Q.S. con età compresa tra i 55 e i 59 anni, di concorrere al grado iniziale del ruolo degli Ispettori (ruolo ad esaurimento);
- la corresponsione di assegni una tantum ed assegni personali in favore di quei Sovrintendenti che, nell’anno 2017, non hanno beneficiato del più favorevole re-inquadramento economico previsto dal riordino;
c) ruolo Ispettori:
- l’armonizzazione del percorso di carriera complessivo (ridotto da 29 a 27 anni), ottenuto mediante la riduzione della permanenza minima nei gradi intermedi di Maresciallo Ordinario (da 7 a 6 anni) e Maresciallo Capo (da 8 a 7 anni), ovvero, per il personale che non beneficerà direttamente delle suindicate misure di riduzione, di opportune anticipazioni per il raggiungimento dei gradi/qualifica successivi;
- per tutti gli ex Marescialli Capo con più di 8 anni di anzianità ante riordino, l’avanzamento straordinario a Luogotenente nel 2021, al fine di compensare la rilevante “stagnazione” nel grado patita fino al 2017, ottenendo in tal modo una riduzione di ben 4 o 5 anni alla permanenza originale nel grado di Maresciallo Maggiore (attualmente di almeno 8 anni) e con conseguenti vantaggi in termini economici, di carriera nonché di contribuzione pensionistica per un personale che, in molti casi, per un motivo squisitamente anagrafico, è già prossimo al pensionamento;
- il riconoscimento, a tutti gli ex Mar.A.s.UPS con meno di 8 anni nel grado al 31.12.2016 – tuttora bloccati nel grado intermedio di Maresciallo Maggiore – dell’introduzione di idonee procedure di avanzamento straordinario in modo da poter recuperare il grado apicale di Luogotenente entro il 2020, nonché di ottenere la qualifica superiore di Carica Speciale con un risparmio di 3 anni complessivi (ovvero 9 anni dalla promozione al “vecchio” grado di Mar.A.s.UPS), anche qui con sostanziosi benefici economici e di carriera;
d) ruolo Ufficiali:
- riallineamento del compenso per lavoro straordinario in favore del personale con più di 13 anni dalla nomina a Ufficiale (se maturati dopo il 1° gennaio 2018);
- introduzione di ulteriori misure di salvaguardia del trattamento economico fondamentale dei Capitani con 13 o 15 anni nel grado e fino alla promozione al grado di Maggiore;
- l’estensione di alcuni istituti contrattuali di carattere non economico, già previsti per il personale “parametrizzato” e relativi al triennio 2016-2018 (permessi brevi per visite specialistiche, congedo parentale fino al compimento del 6° anno del figlio, fruizione della licenza entro 18 mesi, elevazione dell’importo corrisposto quale anticipo delle spese legali), anche al personale dirigente che, altresì, potrà godere della possibilità di transito nei ruoli civili qualora giudicato permanentemente non idoneo al servizio militare incondizionato;
- al fine di valorizzare i livelli di comando della linea “territoriale” ma senza aumentare il volume complessivo degli Ufficiali “dirigenti”, verrà operata una modesta rimodulazione dell’organico, a partire dal grado di Colonnello;
e) ulteriori misure, riguardanti tutto il personale:
- la corresponsione di assegni una tantum per il personale delle qualifiche apicali che non beneficia di riduzioni di permanenze, né delle relative anticipazioni, nonché l’estensione di quelli già erogati nel 2017 al personale che ha maturato i relativi requisiti tra il 2 gennaio e il 30 settembre 2017;
- l’incremento, a partire dal 2023, del fondo per l’efficienza dei servizi istituzionali del personale cd. “contrattualizzato” e, dal 2025, del fondo compensativo destinato agli ufficiali dirigenti (art.45, co.11 del d.lgs. n. 95 del 2017);
- la promozione ad anzianità (ovvero l’attribuzione della qualifica/carica speciale) al personale inserito in aliquota di avanzamento, ma deceduto o collocato in congedo prima del termine della procedura valutativa;
- la promozione a titolo onorifico, a domanda, per il personale che, prima del 2015, non ha potuto beneficiare di alcun tipo di promozione all’atto del congedo;
- l’introduzione, nei procedimenti disciplinari di stato, della facoltà di farsi assistere anche da un avvocato del libero foro, nonché altri interventi di carattere giuridico (interventi a tutela delle donne in stato di gravidanza, la possibilità per il personale del Corpo Forestale dello Stato transitato nell’Arma di cancellare la sanzione disciplinare della “riduzione dello stipendio”, ecc…).
In prima battuta e tenendo conto della non definitiva ufficialità delle fonti, possiamo esprimere una valutazione senz’altro positiva di questi “correttivi”, nel senso che, tenendo presente le numerose sperequazioni a cui era necessario porre rimedio e considerando la ristrettezza dei fondi stanziati dal Governo, tutte le parti in causa hanno cercato, per quanto possibile, di trovare la quadra sui problemi più evidenti riscontrati durante i tre anni di applicazione del provvedimento originale, demandando un più organico riassetto dell’intero comparto Sicurezza ad una fase successiva (si spera non troppo in là da venire). Un futuro, peraltro, in cui gli Organismi della Rappresentanza Militare avranno già ceduto il testimone alle Organizzazioni Sindacali di categoria le quali, in base alle leggi in via di approvazione, potranno essere parte attiva e non solo propositiva ai tavoli negoziali sia per la parte economica che normativa.
Sicuri, ormai, che l’ulteriore attesa sia di breve durata, sarà nostra cura, non appena il D.Lgs. in esame verrà pubblicato in G.U.R.I., di effettuare un’attenta ed ulteriore analisi delle singole statuizioni contenute nel provvedimento. Predetta analisi, in un breve lasso di tempo, verrà diffusa già corredata da tabelle ed esempi esplicativi in modo da poter abbracciare tutte le casistiche e le categorie interessate.
Dedicato ai miei amici: Rocco Palmisano ed Ernesto Primo”